Quando uno Stato non rispetta i suoi impegni, si salvi chi può

    (Jamma) – L’argomento di questa settimana è dedicato alle parole-soubrette, quelle parole che quando vengono messe in cartellone riempiono i teatri dell’anti-Stato. Nel nostro caso le parole-soubrette sono videopoker, slot machine e VLT. La definizione “parole-soubrette” la abbiamo umilmente “rubata” a Stefano Bartezzaghi, noto giornalista.

    Ripartiamo da capo: molti reputano che l’Italia sia sull’orlo del default (fallimento) finanziario, ma gli italiani, che sono lavoratori solerti, si sono portati avanti con il lavoro ed hanno già raggiunto il default istituzionale e quello sociale.

    L’esempio di default istituzionale che interessa noi è rappresentato dall’ordine del giorno presentato dal senatore Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato. Bitonci chiede una moratoria di 12 mesi sul gioco d’azzardo e visto che l’OdG conteneva le parole soubrette è stato prontamente approvato a larga maggioranza da opposizione e maggioranza.
    Dopo l’approvazione il senatore Felice Casson del PD (maggioranza) ha rilasciato un dichiarazione clamorosa; “i senatori si sono distratti ed hanno sbagliato a votare”. Come è possibile che oltre 150 senatori si distraggano, allora viene da pensare che ai senatori non si interessano affatto di quello che votano, oppure è troppo faticoso cercare di comprendere il vero significato delle iniziative prima di votarle.
    Poi viene da riflettere sull’ipocrisia della politica, il senatore Bitonci era parte della maggioranza che ha votato il decreto abruzzo del 2009 che ha autorizzato le VLT. A questo punto le ipotesi sono due:
    1) che a quei tempi tutto il Parlamento sia stato distratto ed abbia votato, come nei giorni scorsi il Senato, senza rendersi conto di ciò che votava;
    2) il politico in Parlamento abbia pensato bene di incassare subito 800 milioni convinto che poi nel transantlantico “facciamo come ci pare”.
    Ora è evidente che la coerenza fa perdere voti, ma se non c’è rispetto da parte dello Stato della parola data allora ecco che siamo al default sociale.
    Leggendo l’OdG del senatore Bitonci, ci sono tornate in mente i discorsi da bar, costruiti come somma di pettegolezzi e di sentito dire, discorsi che per definizione e anche inconsapevolmente sono sempre finalizzati a fare del male alle persone.
    Tra le tante cose sentite dire e riportate dal senatore quella che grida vergogna è che “la dipendenza dal gioco (ludopatia) è una delle principali cause di suicidio”. Allora noi che scriviamo e voi che leggete siamo dei serial killer.
    Non ha mai sentito il politico attento alle problematiche sociali notizie di cronaca che vedono imprenditori in disgrazia protagonisti di gesti disperati, nemmeno dei tanti adolescenti in cerca di attenzione che affogano nell’alcol o nelle droghe i dispiaceri che procura loro una società distratta ed egoista.
    Comunque è dimostrato che quando un politico è all’opposizione, ma anche quando fa parte della maggioranza ma è privato di una qualsivolglia poltrona, mostra un sentimento ANTI STATO che lo acceca, specialmente se precedentemente ha gestito potere.
    Un deputato o un senatore all’opposizione o di maggioranza ma privo di poltrona è un guscio vuoto.
    Il senatore Bitonci è veramemente un caso umano, figuratevi che anche all’interno della Lega è un perdente, essendo uno che ha Bossi come riferimento è all’opposizione anche nel suo partito.
    Potremo dilungarci con Codacons che essendo stata estromessa dal nascente Osservatorio giochi è “risentita come pochi” e allora spara sui giochi. Potremmo aggiungere che persino Coldiretti ha un suo studio sul gioco (cosa c’entrano gli agricoltori con il gioco è veramente un rebus), potremmo ricordare che l’On. Alberto Giorgetti (non si è dimesso), indignato a causa dell’OdG approvato al Senato ha rimesso la delega ai giochi e potremmo, alla fine, aggiungere che sempre l’On. Giorgetti, al quale sono state rifiutate le dimissioni, ha rilasciato una intervista al quotidiano Avvenire.
    Potremmo parlare di un sacco di cose, ma il fatto veramente grave è che LO STATO NON RISPETTA LA PAROLA DATA.
    Quando lo STATO NON RISPETTA LA PAROLA DATA è veramente DEFAULT SOCIALE, ed ognuno ne tragga le conseguenze. Altro che il problema dei giochi. Si salvi chi può.