(Jamma) – Oggi tutto è politica, nonostante che la classe politica non è certamente ai vertici della popolarità. La scarsa popolarità dei politici apre al tema dell’antagonismo civile movimentista, ieri c’erano i NOLOGO, oggi esiste il movimento NOTAV ed è già in embrione un movimento che si definisce NOSLOT.
La competizione politica continua è sempre in campagna elettorale, dieci anni di campagna elettorale un periodo troppo lungo per non ipotecare negativamente lo sviluppo del Paese. Campagna elettorale combattuta, senza esclusioni di colpi, da bande mediaticamente armate che si appropriano di qualsivoglia argomento per crearsi nicchie di consenso.
Una di queste bande si è appropriato dell’argomento gioco, è la banda degli sprovveduti che non si rendono conto che il Partito dei giocatori è largamente maggioritario in Italia e gode della totale fiducia dei suoi elettori. Un Partito da 30 milioni di iscritti. Se ogni Giocatore valesse un voto, il Partito dei giocatori peserebbe quanto la somma dei partiti oggi in parlamento.
Di fatto il Partito dei giocatori è l’unico partito comunità, ovvero un partito trasversale che accoglie tutti, senza distinzioni di genere, di censo, di cittadinanza, di colore della pelle etc., questo modello comunità apre il partito a giocatori buoni, giocatori malati e giocatori cattivi.
I buoni sono buoni, rappresentano la stragrande maggioranza degli iscritti, e quindi devono essere lasciati liberi di seguitare a votare per il partito del gioco. In fondo nel gioco cercano un qualcosa che a basso costo migliori la loro qualità di vita.
I malati, che rappresentano una esigua percentuale dei giocatori, sono quelli che eccedono o che comunque giocano sopra la loro capacità economica. Questi soggetti devono essere curati sin dai primi segnali della malattia, ma non per questo devono essere usati mettendoli all’indice per attaccare la comunità dei Giocatori buoni.
I cattivi sono degli infiltrati che partecipano alla vita del Partito dei giocatori solo per convenienza personale e non certo per credo ideologico. I cattivi devono essere espulsi dal partito con la tutta la forza necessaria, anche perché, spesso, sono espressione della criminalità sia questa organizzata oppure spontanea.
Di fatto fotografando dall’alto il Partito dei giocatori, si fotografa la società italiana.
La base elettorale (i giocatori) resiste anche in questo momento economico molto duro specialmente per chi non può difendersi, di contro quello che funziona sempre meno è la capacità della struttura di gestione del partito di mettere a reddito sociale il consenso che gli viene delegato dagli elettori (giocatori).
La Segreteria del partito (Stato e Regolatore del mercato) si è dimostrata totalmente incompetente, tanto incompetente che nell’anno 2012 il partito ha perso circa 800 milioni di euro (Erario).
È dimostrato dai fatti che la Segreteria non ha seguito. Emana regole di gestione della base elettorale, regole che poi non ha la forza di far rispettare. Innalza barriere d’accesso che poi puntualmente sono aggirate, insomma la Segreteria ha perso totalmente il controllo della macchina elettorale (mercato del gioco).
Il problema dipende dal fatto che la macchina elettorale che è controllata da due fazioni avverse tra di loro, la prima fazione è quella che segue il modello classico di incontrare l’elettore (giocatore) sul territorio (canale terrestre), la seconda fazione è quella che cura il rapporto elettore-partito attraverso Internet (canale on line).
Le due fazioni non sono monolitiche, in quanto ogni fazione si divide a sua volta in correnti d’interesse.
Per esempio la fazione terrestre è divisa in due distinte correnti, la prima è la corrente Finanza di terzi, la seconda è la corrente dell’Auto finanza.
La differenza tra le due correnti è determinata dalla loro storia passata e dagli obiettivi futuri.
La corrente dell’Auto finanza è l’insieme di imprenditori che esistono da sempre ed si pongono l’obiettivo di crescere insieme agli elettori che rappresenta, la corrente della Finanza di terzi e la Segreteria, sono guidate da funzionari con data di scadenza, funzionari che ieri non c’erano, oggi gestiscono il potere e domani saranno da tutta altra parte ed a cui nessuno chiederà conto dei danni procurati al sistema nel suo insieme.
La corrente Finanza di terzi è, la sua missione è quella di speculare sulla base elettorale, gestita da manager funzionari che lavorano con i soldi degli altri, Borsa o Fondi d’investimento. Manager che, in linea con il mandato dei loro azionisti, operano spregiudicatamente sul mercato alla ricerca del risultato immediato e per questo mirano esclusivamente a raschiare il barile degli elettori, e cercano di eliminare la concorrenza. “Grandi” manager malati di gigantismo, manager a cui non importa il costo delle strutture che governano, tanto non pagano loro o meglio i soldi spesi per mantenere la loro struttura non sono i loro. I voti nelle mani di questi soggetti sono solo utili alla autoreferenzialità dei manager e degli azionisti, soggetti a cui non importa se questi voti non generano valore sociale e reale. La corrente Finanza di terzi è talmente influente da condizionare la Segreteria nella definizione del programma di governo (strategie di mercato).
Alla corrente dell’Auto finanza aderiscono gli IMPRENDITORI che investono soldi propri e che vivono solo grazie al grande rispetto della loro base elettorale (giocatori). Gli Imprenditori iscritti a questa corrente rappresentano alcune migliaia di imprese familiari, imprese che spendono soldi solo per migliorare le loro performance, performance che si migliorano solo fornendo un miglior servizio agli elettori che l’impresa rappresenta. Sono sempre in lotta per evitare che la corrente Finanza di terzi raschi il barile degli elettori e questo li rende ostili al partito, tanto che la Segreteria, in accordo con la corrente Finanza di terzi, cerca di comprimerla verso il basso e vessandola sempre di più. Soggetti economicamente e moralmente sottoposti ad un rendiconto personale, se la loro impresa va male buttano i sacrifici di una vita e pregiudicano il futuro dei loro lavoratori e della loro famiglia.
La fazione internettiana (Concessionari telematici), nonostante la base elettorale in forte ascesa per l’entrata sul mercato elettorale (gioco) dei nativi digitali, sta attraversando un momento economico disastroso o comunque difficile.
Il loro modo di acquisire elettori ricorda quello di Achille Lauro, esponente monarchico, sindaco di Napoli ed inventore del voto di scambio. Lauro, in campagna elettorale, regalava a suoi elettori una scarpa sinistra prima del voto, e la scarpa destra dopo il voto, ovviamente se era eletto. Oggi la fazione internettiana non regala scarpe ma regala bonus.
La fazione internettiana è divisa in due distinte correnti che si distinguono in base alla capacità di raccogliere il consenso (giocatori).
La prima corrente è mono soggetto, un solo grandissimo operatore, che forse è l’unico che guadagna realmente.
La seconda corrente raggruppa il resto dei soggetti. Molti di questi soggetti sono obbligati a restare sul mercato per immagine, altri sono entrati sul mercato per “provarci”, ed oggi lentamente ed alla spicciolata ne escono leccandosi le ferite.
Conclusioni
L’obiettivo della settimana era quello di prendere le distanze dal Partito del gioco, banda politicamente armata per difendere gli interessi di pochi, e valorizzare il Partito dei giocatori che rappresenta gran parte degli italiani.
Per restituire dignità agli elettori del Partito dei giocatori si possono mettere in campo due tattiche distinte, la tattica antagonista oppure la tattica della partecipazione alla formazione delle regole.
La tattica antagonista, oggi molto di moda, punta a rovesciare il tavolo delle regole e puntare all’anarchia del mercato.
La tattica della partecipazione alla formazione delle regole è quella basata sulla capacità di imporre al sistema un modello diverso di apparecchiare il tavolo delle regole. Bisogna avere la forza di ricostruire un nuovo modello di regole. Prima cosa ripulire l’attuale normativa basata sul fatto che tutti gli operatori di gioco fossero delinquenti, secondo costruire un nuovo castello di regole le cui fondamenta sono il giocatore.
Le nuove regole devono tener conto che dove c’è la finanza in prima linea il mercato è sempre drogato e quindi più aperto ad infiltrazioni criminali.
Le nuove regole devono rendere sostenibili investimenti di lungo periodo, supportare la formazione di nuove competenze ed impedire l’accesso agli speculatori.