Ma quale risparmio! L’accorpamento dell’Aams alle Dogane ha fatto lievitare la spesa statale

     

    (Jamma) – Ma quale spending review! I costi per far funzionare la macchina dell’amministrazione pubblica sono stati al centro delle ultime manovre, estive e autunnali, che hanno scandito l’agenda degli ultimi governi; politici e tecnici si sono scaldati nel dibattito eterno sui tagli «lineari» o «selettivi», la manovra estiva del Governo Monti ha promesso un cambio di passo nel nome della spending review, così intitolata proprio per ribadire il passaggio dalla vecchia era delle sforbiciate “grezze” al nuovo metodo “scientifico”.Di tanto lavorio, però, al momento nei bilanci non c’è traccia. Partendo dal centro, i numeri dell’amministrazione statale si leggono nel bilancio riclassificato e diffuso con tabelle elaborabili nei giorni scorsi dalla Ragioneria generale dello Stato.

    Chi si avventura incontra qui la prima sorpresa: i «consumi intermedi», cioè proprio le spese di funzionamento come affitti, utenze, computer, carta e così via crescono del 35,1% fra 2012 e 2013, passando da 7,8 a 10,5 miliardi di euro. Un bel salto. Come mai?

    Lo sblocca-debiti, che ha liberato risorse per smaltire una fetta dei pagamenti arretrati della Pubblica amministrazione, non c’entra nulla, perché per lo Stato il documento di riferimento è il previsionale 2013 ed è stato scritto prima della manovra straordinaria per i fornitori. Una parte importante di questo aumento, spiegano i documenti ufficiali, deriva da «operazioni di incorporazione e razionalizzazione di alcuni enti», come i Monopoli che sono stati incorporati nelle Dogane gonfiando quindi le spese di funzionamento dell’Agenzia.