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Concessioni gioco online e il dopo-bando, gli operatori: regole poco chiare su proroga tecnica e conseguenze per chi non ce la farà

Il ‘day after’ la pubblicazione del bando di gara per il rilascio delle concessioni  per la gestione dei servizi di raccolta del gioco online, avvenuta ieri prima attraverso la pubblicazione in Gazzetta Europea e poi quella dei documenti sul sito istituzionale dell’Agenzia delel Dogane e dei Monopoli, vede gli operatori del settore a fare i conti con una serie di interrogativi a cui solo l’agenzia di Piazza Mastati potrà dara una risposta, e probabilmente solo dopo le festività natalizie.

La scelta di pubblicare il bando a pochi giorni dalla chiusura delle attività in vista delle festività natalizie ha suscitato non poche perplessità anche in considerazione dei tempi fissati per il completamento della procedura. Tra i requisiti richiesti e le indicazioni (nella maggior parte dei casi previsti o già noti grazie alle indiscrezioni di queste ultime settimane), a destare preoccupazione oggi è anche la questione della cosiddetta proroga tecnica, ovvero il cosa succederà dopo alle società che non riusciranno ad ottenere la concessione. Ma non solo questo.

Va precisato che tra le regole ammnistrative previste dalla procedura per il rilascio della concessione è già prevista la possibilità di ottenere chiarimenti sulla procedura di selezione inviando i quesiti, entro il 15 maggio 2025, all’ADM. Le risposte alle richieste di chiarimenti saranno fornite in tempo utile per la presentazione della domanda di partecipazione. Quello che non convince sono i tempi previsti per i chiarimenti e come potranno essere gestite le procedure nel frattempo.

Quello che è certo, semplificando il più possibile le moltissime pagine dei documenti di gara, è che le candidature per partecipare al bando dovranno essere presentate entro il 30 maggio 2025. L’intero processo, dalla pubblicazione del bando al completamento, avrà una durata di nove mesi.

Per essere ammessi, i partecipanti devono dimostrare esperienza nella gestione e nella raccolta di giochi, anche online, in uno dei Paesi dello Spazio Economico Europeo, con una sede legale o operativa in tali Stati e un titolo abilitativo valido. Inoltre, è necessario aver registrato ricavi complessivi di almeno 3 milioni di euro negli ultimi due anni. Ogni partecipante potrà concorrere per un massimo di cinque concessioni.

Le società che intendono partecipare devono impegnarsi a versare 7 milioni di euro per ciascuna concessione richiesta. Di questa somma, 4 milioni saranno da corrispondere al momento dell’aggiudicazione e i restanti 3 milioni al momento dell’effettiva attivazione del servizio di gioco, che dovrà iniziare entro sei mesi dal rilascio della concessione.

A garanzia della partecipazione, è richiesto il deposito di una cauzione o fideiussione provvisoria pari a 750.000 euro, rilasciata da istituti bancari, assicurativi o intermediari finanziari autorizzati. La garanzia definitiva, invece, sarà di 3,7 milioni di euro per il 2025, calcolata come il 10% del valore complessivo della procedura, stimato a 37,1 milioni di euro. Per gli anni successivi, la garanzia sarà costituita da una quota fissa iniziale di 500.000 euro e una parte variabile.

Infine, è previsto un contributo all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) di 560 euro, in linea con le disposizioni di legge vigenti.

Questa è una semplificazione, ovviamente, perché la realtà, alla luce della lettura dei documenti, sarebbe molto più complessa. A dover fare i conti con una serie di interrogativi sono soprattutto le società che già operano sul mercato in virtù di una concessione e che si trovano a valutare l’opportunità o meno di restare sul mercato. In questo caso dovranno essere chiarite questioni come la durata di una sorta di autorizzazione ad operare fino al rilascio delle nuove concessioni. E in questo caso come funzionerà il deposito delle garanzie? Vanno rinnovate fino a fine anno, o solo per circa sei mesi per chi deciderà di non partecipare al bando? Quando partiranno i nuovi collaudi? E nel frattempo cosa succederà agli operatori già sul mercato? Chi non aderirà alla procedura di gara dovrà sospendere, evidentemente, le operazioni di raccolta di gioco entro giugno, e in questo caso qual è la durata della garanzia richiesta in questo caso?

Prima di avere risposte definitive passeranno diverse settimane alimentando così un clima di incertezze. 

Redazione Jamma
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