3 miliardi di sterline. È la cifra che il ministero delle Finanze britannico sta pensando di poter mettere a bilancio a titolo di maggiori imposte al settore del gioco d’azzardo.
Secondo indiscrezioni giornalistiche la voce giochi sarebbe tra quelle prese in considerazione con lo scopo di ripianare il buco da 22 miliardi di sterline del bilancio statale.
L’ipotesi sembrerebbe esser stata suggerita da due influenti thinktank e sostenuta da uno dei cinque donatori del partito, per raddoppiare alcune delle tasse riscosse su casinò e bookmaker online.
Le misure potrebbero essere incluse nel testo della manovra di bilancio che dovrebbe essere resa pubblica a giorni, la prima del Labour in 14 anni, mentre il premier cerca disperatamente di reperire fondi per tappare la falla.
Secondo indiscrezioni il Tesoro deve ancora prendere una decisione, ma sembrerebbe ricettivo all’idea di modificare il complesso regime britannico di scommesse e compiti di gioco per raccogliere fondi extra per una cifra compresa tra 900 e 3 miliardi di sterline, nonostante l’opposizione dei lobbisti del settore.
La richiesta di tasse più alte sul settore da 11 miliardi di sterline all’anno è sostenuta da Derek Webb, un ex giocatore di poker e inventore del gioco del casinò, che ha finanziato campagne per una regolamentazione più severa dell’industria del gioco d’azzardo.
Webb ha donato 1,3 milioni di sterline al Labour dall’inizio del 2023, diventando così il quinto donatore individuale del partito.
Uno dei suggerimenti che i funzionari del Tesoro stanno esaminando proviene dall’Istituto di sinistra per la ricerca sulle politiche pubbliche (IPPR). Il report stima che il governo potrebbe raccogliere fino a 2,9 miliardi di sterline l’anno prossimo – e fino a 3,4 miliardi di sterline entro il 2030 – solo raddoppiando le tasse su prodotti alcuni prodotti come i giochi da casinò online.
Il sistema adottato ad oggi dallo stato prevede sette tipi di imposte sulle scommesse e giococon un’aliquota diversa a seconda del gioco.
Lo scorso anno lo Stato ha raccolto 3,3 miliardi di sterline, 2,2 miliardi di sterline, se si esclude la lotteria.
Secondo le proposte dell’IPPR, il Tesoro lascerebbe intatti le tasse sulle attività “a danno minore”, come la lotteria e il bingo.
Ma la proposta comporterebbe il raddoppio delle tasse sulle scommesse terrestri.
Il servizio di gioco a distanza, che colpisce gli operatori online, è tassato al 21%, ma potrebbe essere aumentato al 50% secondo il piano dell’IPPR.
L’indiscrezione ha scatenato forti preoccupazioni in Borsa. A farne le spese A farne le spese e’ soprattutto Entain, marchio che fa capo a Ladbrokes e Coral e a Eurobet che alle 10,30 cede il 14,5% a 656 pence. Crollo analogo per Evoke (-14,3% a 55,70 pence), proprietaria di William Hill, mentre per Flutter Entertainment un meno -7,8% a 17.100 pence.
“Suggeriamo che questa sia la migliore applicazione del principio ‘chi inquina paga’ e creerà incentivi per le aziende a concentrarsi sui prodotti a basso rischio ”, ha detto il thinktank.