(Jamma) “Un decisivo passo avanti della Regione Toscana per la nuova legge per il contrasto ai giochi d’azzardo. Esprimo moderata soddisfazione per la nuova legge che tende a limitare e contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo, che ormai in Italia sta dilagando sempre più e non è di facile controllo” Così il vicepresidente del Consiglio comunale Salvatore Scino (Pd) che ritiene il provvedimento “non sufficiente”. La commissione Affari Sociali della Camera- ha spiegato Scino- , lo scorso 2 agosto, ha lanciato un allarmante segnale riguardo alla connivenza tra il mercato del gioco d’azzardo e le attività delle varie mafie, che vanno dall’usura al riciclaggio di denaro sporco: sarebbero 42 le organizzazioni mafiose che operano nel settore. La truffa maggiormente consumata è quella di taroccare le slot machines, alle quali notoriamente sono esposte maggiormente le persone più deboli, che arrivano anche a compiere atti di follia, spesso anche in ambito familiare, pur di reperire il denaro necessario per giocare. Tuttavia, se vogliamo veramente contrastare questa vera pandemia, e bloccare anche le agguerrite organizzazioni criminali del settore, bisogna agire con determinazione e forza sulla tracciabilità fiscale del giocatore. L’idea è semplice ma, ritengo, molto efficace: eliminare i contanti dai giochi. Difatti, sarebbe verosimile poter giocare solo con mezzi tracciabili, possibilmente utilizzando una carta nominativa ricaricabile, da acquistare da rivenditori autorizzati (tabaccai, edicole, ecc.) o direttamente nelle sale da gioco. Tale dispositivo dovrebbe, inoltre, prevedere l’obbligo per i rivenditori di comunicare i dati del giocatore e il numero della carta rigorosamente personale (con relativo PIN).
I rivenditori – ha concluso Scino-, ad ogni ricarica della carta, tratterrebbero automaticamente la percentuale per la ricarica stessa, calibrata secondo il tipo di gioco, oltre al costo di propria spettanza per il servizio prestato; il giocatore, da parte sua, incasserebbe presso qualsiasi rivenditore le vincite; infine, il rivenditore verserebbe allo Stato l’incasso al netto dei costi. Inoltre, in caso di premi superiori ad una certa soglia, considerata elevata, il denaro verrebbe incassato tramite Istituti di credito convenzionati, per garantire al giocatore la propria privacy”.