Il Ministero dei diritti sociali, dei consumatori e dell’Agenda 2030 spagnolo lancerà il Portale dei Giocatori, uno strumento utile – come ha spiegato il Ministero- per scoprire i casi di furto d’identità e consultare le perdite, i guadagni o le scommesse piazzate attraverso tutti gli operatori del gioco d’azzardo.
Lo ha dichiarato il Segretario Generale degli Affari dei Consumatori e del Gioco, Andrés Barragòn Urbiola, durante il suo discorso nella Commissione mista per lo Studio dei Problemi di dipendenza del Congresso dei Deputati.
Grazie a questo strumento, con una singola query si potrà sapere su gli operatori del gioco d’azzardo è stato aperto un account a proprio nome.
Ad oggi, i giocatori hanno accesso ai propri dati di gioco solo sui singoli operatori in modo disaggregati. In particolare, le loro perdite, i guadagni, i depositi sono accessibili solo sui portali web di ciascun operatore.
Dal lancio del Portale del Giocatore, tutti questi dati saranno accessibili in un portale web a senso unico, che, secondo Barragìn Urbiola, renderà più facile prendere decisioni di gioco non in base all’intuizione o alla sensazione di poter vincere, ma nella certezza degli importi depositati, vinti e persi.
Così, ha sottolineato che questa misura riflette come sarà la politica del Ministero sul gioco, una politica in cui il giocatore è al centro, con quante più informazioni possibili a sua disposizione e con la capacità di prendere decisioni se scopre che sta incorrendo in comportamenti rischiosi, il tutto senza essere giudicato o stigmatizzato, ma con la certezza di avere una serie di strumenti a sua disposizione per combattere il rischio di gioco compulsivo e tutto questo in un ambiente legale.
Sebbene non sia strettamente un gioco d’azzardo, il Ministro ha parlato anche delle Loot box, meccanismi casuali di ricompensa la cui natura e design rappresentano spesso il primo contatto da parte dei minori con il gioco d’azzardo in cambio di denaro, il che può comportare una normalizzazione di questo tipo di prodotti e comportamenti.
Le sue similitudini con il gioco di sorte sono a volte più che evidenti, ma che ad oggi mancano di regolamentazione, ha detto Barragan Urbiola, che ha ricordato anche che il Ministero sta partecipando all’elaborazione del progetto preliminare di legge organica per la protezione dei minori in ambienti digitali, attraverso la proposta di un articolo che vieta l’accesso ai meccanismi di ricompensa casuale, noto come loot box.
In questo contesto, ha avvertito che il 23% di coloro di età compresa tra i 15 e i 17 anni che giocano acquisiscono questo tipo di prodotto nei videogiochi, alcuni dei quali molto popolari.
Questo tipo di prodotto, a causa del mancato controllo di accesso, può rappresentare un rischio per le persone, soprattutto i più giovani, principali consumatori di questo tipo di prodotti e servizi, come mostrano gli studi più recenti.