“Per Schifani e la sua maggioranza non bastavano le sale Bingo e i centri scommesse disseminati in ogni angolo delle nostre città, servivano altri luoghi di gioco con slot machine, magari ancora più a contatto con le scuole, gli ospedali, gli impianti frequentati da giovanissimi e da soggetti fragili e categorie sociali economicamente debolissime. Per questo hanno pensato di liberalizzare ancor di più tale attività, fonte di enormi guadagni per chi gestisce questo settore, con vergognose norme in finanziaria che cancellano quanto di buono fatto nella scorsa legislatura per mettere un argine al gioco d’azzardo. Noi non ci stiamo, ripresenteremo il ddl contro le ludopatie”. Lo afferma la deputata M5S all’Assemblea regionale siciliana, Stefania Campo.
“Infilando le nuove regole dentro la Finanziaria – dice la deputata – il centrodestra è riuscito a scavalcare le restrizioni contenute nella norma approvata in Assemblea regionale solo tre anni fa, nel 2020, prevedendo una sorta di ‘liberalizzazione’ per le tabaccherie che non dovranno rispettare una distanza di 300 o 500 metri, a seconda che si tratti di una piccola o grande città, da luoghi sensibili come scuole, ospedali, centri di aggregazioni e sportivi. Ogni esercizio di questo tipo potrà quindi diventare una sorta di centrale del gioco d’azzardo ‘di quartiere’, sempre più a contatto con chi affronta la patologia della ludopatia o con chi spera nel colpo di fortuna per poter metter fine alle proprie ristrettezze economiche. Non solo, le norme inserite in finanziata facilitano anche la vendita di sale scommesse o centri di slot machine site all’interno dei 300 e dei 500 metri”.
“È facile – conclude Campo – immaginare il risultato di norme di questo tipo: più vittime della ludopatia e del gioco d’azzardo e quindi più famiglie sul lastrico. Nei prossimi giorni ripresenteremo il disegno di legge contro le ludopatie che avevamo già prodotto e depositato durante la scorsa legislatura e che ritenevamo non più necessario, vista l’approvazione della legge del 2020. Chissà che un ddl autonomo, sganciato dai meccanismi della finanziaria, non riesca a riprodurre i risultati della scorsa legislatura”.