Ruta (Pd): “Le forze politiche dovrebbero essere unite per sostenere il comparto dell’Ippica”
Castiglione (sottosegr. Mipaaf): “Entro l’anno, l’80% delle somme dovute al comparto ippico”
(Jamma) Occorre “far piena luce sulla vicenda dei giochi del Lotto legati alla ricostruzione de L’Aquila e dei comuni del cratere”: è quanto chiede la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. In un’interrogazione rivolta al ministro dell’Economia, l’ex presidente della provincia de L’Aquila e chiede inoltre di sapere se risulti a quanto ammontano in totale le risorse derivanti dai giochi del lotto, quante di queste siano state trasferite alle popolazioni terremotate, a quali enti e per quali specifici progetti”.
Pezzopane ricorda che “l’articolo 12 del decreto-legge n. 39 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009, prevedeva che l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato del Ministero dell’economia e delle finanze destinasse una percentuale degli introiti derivanti dai giochi del lotto alla ricostruzione della città e dei comuni del cratere, al fine di assicurare maggiori entrate non inferiori a 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009 fino al 2032, e che lo stesso Ministero introducesse anche nuove lotterie ad estrazione istantanea. Tuttavia nessun atto o provvedimento veniva adottato dal Ministero dell’economia per il trasferimento delle citate risorse alla ricostruzione, nonostante i comunicati stampa dei Monopoli di Stato propagandassero i buoni esiti della raccolta”.
Fin dal 2010, prima in qualita` di presidente della Provincia e poi come assessore del Comune de L’Aquila, l’interrogante chiedeva informazioni e chiarimenti in ordine a tale mancato trasferimento; in particolare, l’interrogante, con due lettere, una del 12 febbraio e una del 3 settembre 2010, indirizzate al Ministero, al direttore dell’Agenzia delle entrate, al commissario per la ricostruzione e al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, chiedeva chiarimenti in ordine all’entita`delle risorse incamerate, a quelle eventualmente trasferite e al nome dei destinatari, nonche´ per sapere se, ed eventualmente quali nuove lotterie ad estrazione istantanea fossero state introdotte e destinate alla raccolta dei fondi;
l’interrogante non otteneva nessuna risposta a tali lettere solo alla terza missiva inviata agli stessi destinatari con anche l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, l’interrogante riceveva una risposta dal direttore di quest’ultima, che si limitava a comunicare di aver girato la richiesta di informazioni alla Ragioneria generale dello Stato, competente per materia. Anche il direttore dell’Agenzia delle entrate rispondeva alla richiesta, ma solo per comunicare di non essere competente in materia e che la domanda andava rivolta all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato;
il 6 giugno 2011 l’interrogante inviava un nuovo sollecito al Ministero, alla Ragioneria dello Stato, all’Agenzia delle entrate, all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al capo della Protezione civile. In tale occasione l’unica risposta giungeva nel giugno 2011 dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, in cui lo stesso affermava che le risorse non erano mai transitate nel bilancio del Dipartimento, rinviando la questione al Ministero dell’economia che non ha mai risposto;
della vicenda si e` occupata anche la trasmissione giornalistica «Report»; in particolare, da un’intervista rilasciata del dottor Antonio Morgante, capo di gabinetto del commissario per la ricostruzione in una puntata trasmessa su Rai3 nell’ottobre 2011, si e` appreso che dei 500 milioni previsti dal «decreto Abruzzo» (cioe` il citato decreto-legge n. 39) solo il 50 per cento sono stati utilizzati per le popolazioni terremotate e per la ricostruzione mentre l’altro 50 per cento l’avrebbe incassato lo Stato, senza conoscere a quale soggetto sarebbero stati assegnati e per quali finalita` ;
la medesima inchiesta giornalistica ha inoltre reso pubblico che dopo il 2009 sarebbero state rilasciate nuove concessioni per i giochi on line, che una di queste nuove societa` sarebbe direttamente riconducibile al Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore Berlusconi e alla societa` Mondadori e che i concessionari avrebbero dovuto pagare 15.000 euro per ogni videolottery installata, una tassazione anticipata da destinare all’Abruzzo;
successivamente, un’inchiesta della Procura di Milano a quanto risulta all’interrogante ha messo in luce l’intreccio perverso costruito sui soldi dei giochi del lotto destinati ai terremotati abruzzesi; in particolare, dall’inchiesta e` emerso che la legge approvata dal Parlamento per aiutare le popolazioni colpite dal sisma sarebbe stata in realta` disegnata su misura per arricchire i magnati del gioco d’azzardo;
considerato che:
il medesimo decreto-legge n. 39 del 2009, all’art. 13, comma 2, dispone che le economie derivanti dalla razionalizzazione della spesa farmaceutica disposte dal medesimo articolo 13, al comma 1, valutate in 30 milioni di euro, sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere destinate agli interventi per le popolazioni colpite dal sisma;
inoltre, il comma 3 stabilisce che le complessive economie derivanti per l’anno 2009 dalle disposizioni di cui al medesimo comma 1 sono finalizzate: alla copertura degli oneri derivanti dagli interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi sismici che hanno interessato l’Abruzzo di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3754 del 9 aprile 2009, per un importo pari a 380 milioni di euro;
fino ad un importo massimo di 40 milioni di euro all’incremento del fondo transitorio di accompagnamento di cui all’articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in funzione delle emergenti difficolta` per il completamento ed il consolidamento del piano di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Abruzzo a causa degli eventi
sismici, da operarsi da parte del commissario ad acta, nominato ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del decreto-legge 1º ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222;
la Corte dei conti, nel rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2012, ha acclarato che per la ricostruzione de L’Aquila, dei 3 miliardi incassati dallo Stato, sono stati versati solo 500 milioni, si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione esposta;
se non ritenga di doversi attivare con la massima sollecitudine al fine di far piena luce sulla vicenda dei giochi del Lotto legati alla ricostruzione de L’Aquila e dei comuni del cratere;
se risulti a quanto ammontano in totale le risorse derivanti dai giochi del lotto, quante di queste siano state trasferite alle popolazioni terremotate, a quali enti e per quali specifici progetti;
a quali soggetti ed enti siano state erogate le restanti risorse e per quali scopi;
quante risorse siano state convogliate alla ricostruzione derivanti dalle economie della spesa farmaceutica;
quante risorse preveda che possano pervenire nei prossimi anni e se non sia il caso di provvedere con la massima rapidita` al trasferimento di quanto reperito dalle fonti indicate dalla legge”.