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Riforma calcio, Abodi (Min. Sport): “Serie A, redistribuire risorse scommesse per crescita base sociale”

“Abbiamo trovato una comunione di intenti larga sul contrasto alla pirateria audiovisiva, che penalizza fortemente i titolari dei diritti e alimenta l’economia criminale, che attraverso anche la pirateria audiovisiva e le scommesse illecite alimenta i suoi meccanismi”. Lo ha detto il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi (in foto), in audizione in Commissione Cultura del Senato in merito all’affare assegnato sulle prospettive di riforma del calcio italiano.

E’ quindi intervenuto il senatore Paolo Marcheschi (FdI): “Mi piacerebbe si parlasse anche di defiscalizzazione e sponsorizzazioni. Fare rientrare un po’ di soldi dalle sponsorizzazioni del betting? E’ un tema che i governi precedenti hanno bloccato. Si può ricavare qualcosa dagli introiti delle scommesse? Parliamo di una cifra enorme. C’è poi il divieto delle sponsorizzazioni sulle scommesse, qui abbiamo dei risultati che non sono andati nella direzione auspicata. Le scommesse sono addirittura aumentate. Quindi perchè negare la possibilità di fare entrare dei soldi che vanno direttamente lì senza passare dalle casse dello Stato? E’ un quesito che ci hanno posto tutti, sia i calciatori che le squadre”.

Replicando a Marcheschi, il Ministro Abodi ha spiegato: “Noi proporremo una percentuale delle scommesse come diritto da una parte agli organizzatori, dall’altra allo sport sociale. La Serie A produce il 19% del montante delle scommesse, il che vuol dire che possiamo redistribuire queste risorse per la crescita della base sociale. Penso alle tante Caivano, ad alcuni miglioramenti che la scuola deve poter esprimere dal punto di vista sportivo. Credo che anche lo sport al femminile dentro questa percentuale possa trovare una sua collocazione. Proporrò un rafforzamento o dei crediti d’imposta o dei voucher per lo sport da concedere alle famiglie meno abbienti, alle famiglie monoreddito, alle famiglie con più figli con un ISEE sotto i 24mila euro”.

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