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Salva-calcio, il governo è pronto a modificare la norma che vieta la sponsorizzazione da società di scommesse e gioco d’azzardo

Il governo è pronto per una riforma della norma che prevede il divieto di sponsorizzazione dei club di calcio e degli stadi da parte delle società che operano nel settore delle scommesse e dei giochi pubblici.

Dopo mesi di audizioni, a partire dall’aprile scorso, la Commissione Cultura del Senato sta per approvare in questi giorni un documento, tecnicamente si tratta di un atto di indirizzo, che fungerà da ispiratore a un decreto il cui scopo è quello di introdurre alcune misure salva-calcio.

Nelle scorse settimane il senatore di FdI Paolo Marcheschi, relatore del documento di sintesi di tutte le audizioni, aveva anticipato che “al di là dell’opzione di presentare un atto di indirizzo al governo, è emersa anche la volontà di lavorare su una legge delega, che consentirebbe un intervento di sistema che coinvolga anche lo stesso governo”.

Lo scopo sarebbe quello di garantire “l’aumento dei ricavi” anche tramite “la revisione dei divieti alle sponsorizzazioni alle società di betting”.

La bozza del documento approvata dalla maggioranza in Commissione prevede, infatti, l’abolizione della norma contenuta nel decreto Dignità del 2028 che impone il divieto di sponsorizzazione di qualsiasi evento da parte degli operatori di gioco e scommesse.

A oggi i marchi di operatori legalmente riconosciuti dallo Stato in quanto concessionari autorizzati, non possono esporre i loro marchi, meno che mai negli stadi o nell’ambito di competizioni sportive, ma solo i brand che fanno riferimento a canali di info-intrattenimento (ormai a disposizione di tutti i maggiori operatori), secondo le indicazioni fornite da un documento di linee guida dell’AGCOM.

La norma suggerita nel documento della Commissione parlamentare farebbe chiarezza eliminando questa ambiguità e introdurrebbe, secondo quanto Jamma è in grado di anticipare, un disposizione secondo la quale parte delle entrate che confluirebbero nei bilanci dei club sportivi sarebbero destinate ad attività di contrasto al gioco d’azzardo patologico.

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