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Ruvo di Puglia (BA), prosegue il lavoro dell’Osservatorio per il contrasto al gioco d’azzardo patologico

Saranno prevenzione, formazione, educazione e controllo i nodi fondamentali della nuova programmazione dell’Osservatorio per il Contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico del Comune di Ruvo di Puglia (BA). È quanto è emerso in occasione dell’incontro semestrale dell’Osservatorio tenutosi nei giorni scorsi.

La nuova programmazione vedrà impegnati, ognuno nell’ambito di propria competenza, i diversi soggetti che partecipano all’osservatorio (i servizi sociali, la polizia locale, i servizi sanitari, il mondo della scuola, il terzo settore, i referenti dell’area dei gestori delle agenzie di gioco) incentivando i percorsi di educazione e formazione fra i giovani e marcando con particolare attenzione il controllo del territorio e il rispetto delle regole per l’accesso agli esercizi commerciali che hanno installato slot machine.

Sicuramente verrà riproposto e implementato il sistema dei “peer educator”. L’Area Educazione e Orientamento della Cooperativa Oasi 2 e l’Associazione Casa “Don Tonino Bello” ha composto infatti in questi mesi, attraverso una intensa attività di formazione realizzata nelle scuole medie di primo e secondo grado, una “squadra” di giovani educatori (peer educator appunto) che si sono rivelati parte attiva ed essenziale di questo processo di educazione e prevenzione.

“Quella per il contrasto al gioco d’azzardo patologico – ha detto l’assessore alla Giustizia Sociale e al Benessere, Nico Curci – è una delle battaglie storiche della nostra Amministrazione; i risultati sono molto interessanti, tanto che la Regione Puglia ha segnalato il nostro percorso tra le Buone Pratiche del welfare regionale. La pratica dei peer educator avviata nel corso di quest’anno scolastico ha sicuramente indicato una strada da seguire. Nel corso dell’incontro dell’osservatorio i peer educator hanno raccontato la loro esperienza restituendo il punto di vista delle nuove generazioni su un fenomeno purtroppo molto diffuso fra i giovani. Siamo certi che il confronto con cittadinanza attiva e il coinvolgimento positivo dei giovani porterà risultati solidi nel tempo”.

Redazione Jamma
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