Si tiene oggi, 22 luglio, la riunione del Coordinamento tecnico Affari Finanziari delle Regioni, congiuntamente con il Coordinamento Salute, nel corso della quale verrà presentato il documento contenente la proposta degli enti regionali sul riordino del gioco fisico.
Oggetto della riunione sarà, per l’appunto, il documento contenente la posizione e le proposte delle Regioni sul riordino del gioco fisico come previsto dalla Legge del 9 agosto 2023, recante delega al Governo per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici.
Il comma 2 della legge in questione specifica infatti i princìpi e criteri direttivi specifici per l’esercizio della delega in materia di giochi con introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili, nonché a prevenire i fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo (DGA), quali la disciplina di adeguate forme di concertazione tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali in ordine alla pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco.
A questa indicazione, come da dettato normativo, ha fatto seguito una prima attività di confronto e quindi un primo contributo del Gruppo Tecnico delle Regioni e Province Autonome sub area Dipendenze che è già stato sottoposto al Tavolo Tecnico istituito dal Mef specificatamente per il riordino delle disposizioni sul gioco.
Quella proposta ( a questo link), per una serie di indicazioni su distanze minime dai luoghi sensibili e restrizioni orarie all’attività di raccolta, è stata ritenuta non condivisibile e compatibile con altre disposizioni previste dal riordino, tra cui i nuovi criteri per i bandi di gara delle concessioni.
Dopo un primo stop ‘tecnico’ dovuto alla difficoltà di coniugare queste indicazioni con quanto previsto dalla delega, è stato chiesto alla Regioni di riformulare una nuova proposta.
Secondo quanto riferito in queste ultime settimane da rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla richiesta delle Regioni di una riduzione del numero degli apparecchi da gioco presenti su territorio, dal Mef è arrivata l’indicazione a non scendere oltre rispetto al numero di almeno 200.000 AWP e 50.000 Vlt .
Una soluzione di compromesso è stata proposta anche sulle distanze dai luoghi sensibili (le Regioni ipotizzavano inizialmente un valore medio rispetto alle diverse soluzioni già adottate). Una soluzione, avallata dal Mef, potrebbe essere quella di prevedere una distanza minima di 100 metri dal luogo sensibile (limitatamente a scuole frequentate da minori e centri per il trattamento delle dipendenze) per i punti di gioco non ‘certificati’, ovvero non dotati di specifici requisiti di qualità. Dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è stata formulata anche una proposta simile a quella già adottata dalle tabaccherie, ovvero di una distanza minima tra i punti di gioco (come per altro già previsto in molti paesi europei).
Nella riunione odierna le Commissioni delle Regioni discuteranno su questo documento di posizione comune regionale da rappresentare al Tavolo tecnico per la condivisione dei contenuti dello schema di decreto legislativo in materia di giochi pubblici ammessi alla rete fisica. Un passo avanti importante verso il completamento di quanto previsto dal legislatore. (foto fonte Regioni)