“La concessione all’esercizio commerciale di slot nelle vicinanze di una scuola, parco e Chiesa è uno schiaffo ai residenti ed alla città”. Alessandro Vitali, dirigente comunale de Il Popolo della Famiglia a Faenza (RA), commenta la decisione di autorizzare l’apertura della nuova sala slot: “Apprendiamo con sdegno e profondo dispiacere – afferma Vitali – la decisione di procedere all’apertura della nuova maxi sala slot (…). Nonostante la raccolta firme dei cittadini, la prossimità di una scuola, di parco pubblico, di una società sportiva e di una Chiesa, si darà avvio ai lavori per la creazione della nuova attività commerciale.
Come Popolo della Famiglia riteniamo gravissime le responsabilità politiche e sociali dell’Amministrazione Isola. Una decisione che di fatto sbugiarda la Giunta Malpezzi, che nel Gennaio 2019 aveva dato avvio, con una mozione approvata all’unanimità, ad un giro di vite sulle sale slot, rendendo ancora più restrittive le condizioni per la loro apertura. Ed alcuni dei componenti della Giunta Malpezzi sono gli stessi che animano l’attuale governo cittadino. Cosa è cambiato rispetto a 5 anni fa?
Il nostro commento e la nostra indignazione – prosegue Vitali – non finiscono qui. Rammentiamo che la Regione Emilia-Romagna si impegna con bandi ad hoc per operare sui territori contro la piaga sociale della dipendenza da gioco, la ludopatia, una malattia vera e propria. Nel 2023 sono stati circa 3 i milioni di euro stanziati per permettere l’assistenza sanitaria agli individui affetti da ludopatia. Una malattia che si ripercuote poi sulle famiglie dei giocatori. Un impegno che evidentemente, per qualche ragione a noi ancora sconosciuta, poco importa alla attuale amministrazione.
La società che come Popolo della Famiglia immaginiamo è una società sana, in cui gli organi amministrativi, dallo Stato fino ai comuni, si impegnano a garantire il benessere dei cittadini. Riteniamo che l’apertura di questa maxi attività sia ai limiti delle normative vigenti: inutile poi farla chiudere tra 10 anni. Non cambiano gli effetti che il gioco d’azzardo ha sulla società. Quella di oggi è una gravissima sconfitta culturale e sociale per Faenza”.