Con l’avvicinarsi della scadenza prevista per la stesura del provvedimento della Manovra di Bilancio per il 2025 le società aderenti a AGIC, ovvero IGT, Lottomatica, Sisal e Snaitech hannp presentato alla politica una possibile soluzione per bloccare l’assurda situazione di stallo in cui è piombato il settore delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento a vincita. Secondo indiscrezioni di queste ore l’associazione aderente a Confindustria avrebbe presentato un documento nel quale si ribadiscono i punti dell’idea di riordino del comparto del gioco terrestre già sottoposti all’attenzione del Parlamento nei mesi scorsi.
L’idea è quella di abbandonare le possibili restrizioni all’accesso all’offerta di gioco ( su cui le Regioni non hanno accettato passi indiestro) per intervenire sul rischio di gioco problematico.
Si tratterebbe di definire un quadro di ‘certificazioni’ dei punti di gioco, distinto per tipologia. In questo modo verrebbe innalzato il livello di sicurezza prevedendo la formazione del personale ( così come in passato si fece per i tabaccai) , blocco assoluto di accesso ai minori e a cui viene riconosciuto avere problemi di gioco compulsivo.
Nella proposta si parla anche di riduzione dei punti di gioco di un altro 10 per cento rispetto a quanto attualmente previsto: 12 mila punti per le scomesse, 200 mila slot e 50 mila Vlt.
Chi rispetta tutti i criteri previsti non sarebbe obbligato alle distanze minime dai luoghi sensibili. La proposta in questione potrebbe essere la soluzione per baipassare la contrarietà delle regioni ad una mediazione sulle norme già introdotte e adottate nel documento di osservazioni al riordino presentato al Parlamento.
Non sembrerebbero invece esserci dubbi per l’introduzione di una proroga di due anni delle concessioni terrestri (scommesse, vlt e slot) che qualcuno dà addirittura per sicure ancora prima dell’approvazione della Manovra e quindi inserite in un provvedimento che potrebbe essere approvato entro novembre.
I tempi infatti sono adavvero stretti. La proroga già concessa scadrebbe il 31 dicembre prossimo, da qui la necessità di estendere il termine ultimo vista la mancanza di tempi tecnici per intervenire con un bando di gara. Per lo Stato questo vuole dire una iniezioni di entrate derivanti dal pagamento di canoni di concessione che potrebbero arrivare già dal prossimo mese di gennaio. La stampa nazionale parla di circa 400 milioni. Di questi, 120 dalla quarta estrazione di Lotto e Superenalotto, introdotta nel 2022 come solzuione per reperire fondi a favore delle zone colpite dalle alluvioni in Emilia Romagna, restanti 280 milioni dalle proroghe delle concessioni.