“Do due dati relativi al gioco pubblico della nostra regione, i dati arrivano direttamente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sono relativi al 2023. Nel Comune di Rho il totale del gioco fisico va oltre 25 milioni di euro e il totale del gioco telematico supera i 58 milioni di euro. Nella provincia di Milano il gioco fisico va oltre 1 miliardo e mezzo di euro, il giocato telematico oltre 4 miliardi di euro. In Lombardia il totale del gioco fisico è di oltre 3 miliardi di euro, il totale del gioco telematico è di quasi 10 miliardi e mezzo di euro. In Italia il totale del gioco fisico va oltre 22 miliardi di euro, il giocato telematico oltre 82 miliardi di euro. Una stima invece sul gioco d’azzardo illegale l’abbiamo dalla relazione del Comitato influenze e controllo criminalità sulle attività connesse al gioco nelle sue varie forme, contenuta nella relazione generale della Bicamerale antimafia della scorsa legislatura. Durante le audizioni i procuratori e le forze di polizia hanno dato una stima tra i 20 e i 30 miliardi di euro di fatturato da parte della criminalità. Il dato è addirittura prudenziale perché potrebbe essere più alto. Questa audizione si muove dunque in questo contesto dove il gioco d’azzardo è un problema gigantesco e tocca differenti settori, la salute prima di tutto, ma anche l’economia, la finanza e la giustizia. Vorrei ricordare che la connessione tra mafie tutte e gioco d’azzardo è assolutamente stretta, anzi nascono praticamente assieme. Nell’Ottocento la parola camorra indicava, tra le altre cose, anche una tassa sul gioco d’azzardo, storicamente però è importante ricordare che le mafie fino alla fine del Novecento si dedicavano al gioco d’azzardo clandestino, le famose bische. Invece dalla fine degli anni ‘90 e inizio 2000 si sono spostate in parte online, in parte hanno invece infiltrato il gioco legale pubblico. Secondo quanto hanno detto e ribadito alcuni procuratori come quello di Bari e il sostituto Procuratore di Catania, al sud si parla di monopolio mafioso del gioco d’azzardo legale e illegale. Più si sale più la pressione mafiosa sul comparto si allenta ma ovviamente non significa che non ci sia, anzi”.
Lo ha detto Paola Pollini (nella foto), presidente della Commissione speciale “Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità” della Regione Lombardia, durante l’audizione del Comune di Rho (MI) per la presentazione del Patto di comunità “Non giochiamoci il futuro”.
