HomeCronacheLombardia, l'assessore Bertolaso: "Salute mentale e ludopatia, intervenire in tempi brevi"

Lombardia, l’assessore Bertolaso: “Salute mentale e ludopatia, intervenire in tempi brevi”

“Per trattare il tema delle dipendenze in maniera attuale e dunque al passo con i tempi, bisogna calarsi nella realtà di tutti i giorni. Una realtà legata alle nuove tecnologie (smartphone, social network, intelligenza artificiale) che tanto impatto hanno anche sulla salute mentale in particolare dei giovani. Penso ad esempio alla ludopatia e al gioco online, che sempre più coinvolgono ogni fascia d’età distruggendo gli equilibri di molte famiglie”. Lo ha detto – come riporta Lombardia Notizie Online – l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, nel corso dell’incontro ‘Gioco d’azzardo e dipendenze comportamentali, una sfida per un nuovo approccio ai problemi di salute mentale’ organizzato da Regione nella sede di Palazzo Lombardia.

Una tematica, quella della salute mentale, che in Lombardia, nel 2022, solo per la fascia di età da 0 e 17 anni ha riguardato 137.444 utenti, seguiti presso le unità operative di neuropsichiatria infantile (17.000 hanno utilizzato psicofarmaci; 25.000 hanno avuto accesso al pronto soccorso, 7.000 hanno avuto necessità di un ricovero ordinario e 531 di inserimento in comunità terapeutica).

“La disperazione che accomuna tutte queste problematiche di dipendenze – ha detto ancora Bertolaso – è un fenomeno impressionante e credo che se non interveniamo subito, fra qualche anno sarà davvero un’emergenza nazionale. Regione Lombardia ha come obiettivo la migliore organizzazione dei servizi per dare risposte concrete di modo che tutti coloro che vogliano accedervi sappiano quali siano i percorsi da intraprendere. Dobbiamo riuscire a garantire un accesso mirato allo ‘sportello’ corretto dove ci siano operatori in grado di dare le soluzioni giuste a quel problema specifico ed è su questo che stiamo lavorando”.

“In questa Regione – ha aggiunto – c’è una squadra di grandi professionisti in grado di affrontare questa tipologia di problemi su cui possiamo contare per riorganizzare il sistema della salute mentale con un nuovo approccio trasversale, superando le questioni burocratiche che creano invece ostacoli”.

Nel biennio 2022/23 si è registrato un graduale aumento dell’utenza affetta da disturbo da gioco d’azzardo in carico, avvicinandosi alla punta registrata nel 2019 di circa 3.000 pazienti. La letteratura internazionale e i dati forniti dal Dipartimento politiche Antidroga indicano in circa il 2,5% la prevalenza di giocatori problematici nella popolazione generale nella fascia d’età tra i 14 e i 74 anni con una stima in Lombardia di circa 50.000 soggetti. Gli assistiti in trattamento nei servizi rappresentano quindi il 6% circa dei potenziali giocatori problematici.

Va tenuto conto che per molti giocatori problematici la consapevolezza di avere una dipendenza e di necessitare d’interventi specialistici rappresenta un percorso lungo e si stima attorno ai 10 anni il periodo di latenza dall’insorgere dei primi sintomi all’arrivo ai servizi. Dietro ad una persona malata di azzardo ci sono in media altre sette persone che si ammalano indirettamente.

Bambini e adolescenti, con il consenso dei genitori, trascorrono in media 4 ore al giorno davanti a display elettronici di vario tipo, e globalmente almeno 6 ore al giorno sono dedicate all’uso dei media. Su un campione italiano di 1.271 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 25 anni uno studio condotto dall’Associazione Nazionale dipendenze tecnologiche evidenzia che più del 7% del campione intervistato gioca ai videogame per più di 8 ore al giorno

All’incontro sono intervenuti, oltre l’assessore Bertolaso, Emi Bondi direttore dipartimento Salute mentale e dipendenze ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Presidente Società Italiana di Psichiatria, Corrado Celata direttore UO a valenza regionale ‘Promozione della Salute’ dell’ATS Città Metropolitana di Milano, Camilla Ciliberti Psicologa psicoterapeuta referente dello sportello SpazioGio ASST Niguarda di Milano, Maria Antonella Costantino direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (U.O.N.P.I.A.) del Policlinico di Milano, Simone Feder educatore e psicologo, lavora da anni nelle strutture della comunità Casa del Giovane di Pavia dove è coordinatore dell’Area giovani e dipendenze. Ed ancora, Ivan Limosani dirigente della struttura ‘Salute Mentale, Dipendenze, Disabilità e Sanità Penitenziaria’ di Regione Lombardia, Giampaolo Perna professore ordinario di psichiatria Humanitas University di Milano, Gianmaria Zita direttore struttura complessa Dipendenze ASST Fatebenefratelli – Sacco – Polo Universitario di Milano.

Redazione Jamma
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