Come anticipato martedì il sindaco di Busto Arsizio (VA), Emanuele Antonelli, ha emanato un’ordinanza che stabilisce gli orari di esercizio dell’attività delle sale gioco e di utilizzo degli apparecchi da intrattenimento e svago con vincite in denaro collocati in altre tipologie di esercizi, così come indicato:
- ORARI DI ESERCIZIO DELLE SALE GIOCHI AUTORIZZATE EX ART. 86 T.U.L.P.S.: dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 23.00 di tutti i giorni, compresi i festivi;
- ORARI DI FUNZIONAMENTO DEGLI APPARECCHI DI INTRATTENIMENTO E SVAGO CON VINCITA IN DENARO, collocati negli esercizi autorizzati ex art. 86 del T.U.L.P.S. (bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, circoli ricreativi, ricevitorie lotto) e negli esercizi autorizzati ex art. 88 del T.U.L.P.S. (agenzie di scommesse, sale bingo, sale VLT) dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 23.00 di tutti i giorni, compresi i festivi.
Nelle ore di sospensione del funzionamento, gli apparecchi devono essere spenti tramite l’interruttore elettrico di ogni singolo apparecchio ed essere mantenuti non accessibili. Nelle sale giochi e in tutti gli esercizi in cui sono installati apparecchi con vincita in denaro, il titolare è tenuto ad esporre all’esterno e all’interno del locale un cartello indicante l’orario di apertura e di funzionamento degli apparecchi. Fatta salva l’applicazione di altre disposizioni di legge, nonché delle previsioni del Codice Penale, la violazione alle disposizioni comporta la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 25,00 ad un massimo di euro 500,00. In caso di recidiva, si applica la sospensione da uno a cinque giorni dell’attività delle sale giochi autorizzate ovvero del funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro collocati in altre tipologie di esercizi. La recidiva si verifica qualora la violazione delle disposizioni sia stata commessa per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al pagamento della sanzione pecuniaria.
“Non abbiamo avuto dubbi sulla necessità di questo provvedimento che ci è stato suggerito dalla Guardia di Finanza e che è già stato adottato da altre città del territorio – ha detto il sindaco, Emanuele Antonelli -. Le cifre relative al gioco sono altissime anche sul nostro territorio, in città abbiamo 7 sale gioco e 67 esercizi che ospitano slot, per un totale di 365 apparecchi. L’importo giocato complessivo (comprende anche le scommesse e le lotterie) ammonta a ben 88 milioni di Euro nel 2023, di questi le perdite complessive sono pari a 21 milioni di Euro”.
“Abbiamo ritenuto indispensabile tutelare le fasce sensibili della popolazione, in particolare i giovani, prevedendo l’apertura delle sale dopo l’avvio dell’orario scolastico – ha osservato il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della Guardia di Finanza, affiancato dal comandante del gruppo di Busto, il tenente colonnello Daniele Marra -. Cifre così alte suggeriscono problemi di ludopatia, ma non si può non pensare al riciclaggio di denaro di provenienza criminosa: siamo in grado di intervenire anche da remoto con dei sistemi informatici che monitorano ogni singolo apparecchio”.
“E’ un fenomeno dilagante quello del gioco d’azzardo che per me è importante frenare per i diversi risolti che comporta, da quello sociale, a quello commerciale, a quello finanziario”, ha aggiunto l’assessore alla Sicurezza e al Commercio, Matteo Sabba, che ha assicurato la massima attenzione della Polizia locale sul tema, in collaborazione con la Guardia di Finanza.
“Un’ottima iniziativa che tutela la fascia fragile dei giovani, tra cui il ricorso all’apparentemente facile scorciatoia del gioco è sempre più in aumento, un’abitudine che diventa una necessità che poi implica una serie di problematiche, sempre più difficili da gestire – ha affermato l’assessore all’Inclusione sociale, Paola Reguzzoni -. Noi seguiamo le ludopatie tramite il Sert e aiutiamo chi vuole intraprendere il percorso della procedura di sovraindebitamento, ma è un problema anche culturale, bisogna rieducare all’impegno, le scorciatoie non funzionano”.
Di seguito l’ordinanza: