“Il tema del gioco deve tenere conto di vari fattori: il primo è che il gioco c’è da sempre e la gestione dello Stato deve evitare un eccesso di tassazione, che può essere pericolosa. Il secondo elemento è la lotta alla ludopatia, c’è questo fenomeno e lo Stato deve mettere tutti gli strumenti a disposizione affinché eviti che il fenomeno si allarghi. Il terzo elemento è che il gioco deve poter essere svolto in maniera comprensibili dagli utenti. Il fatto che ci siano regole diverse da un Comune all’altro non è ragionevole. Lo Stato deve fare una regolamentazione unica e uniforme, con regole ben chiare per tutti. Questo settore ha a che fare con le entrate dello Stato quindi è normale che venga regolamentato a livello nazionale”.
Lo ha detto Ettore Rosato (in foto), vicesegretario di Azione e membro della Commissione Difesa della Camera, nel suo intervento al talk “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”, promosso da UTOPIA.
“I gestori non favoriscono mai la ludopatia. La regola dell’ascolto e del confronto è molto importante e vale in tutti i settori. Ci sono alcune parti della Delega fiscale che devono essere ancora attuate. Il registro di autoesclusione, ad esempio, può essere utile e andrebbe studiato un modo per impiegarlo anche nell’ambito del gioco fisico. Oggi, è giusto ricordarlo, l’online ha completamente cambiato la situazione. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che ci sono esercenti che vivono anche grazie al gioco. Chi ha una concessione sul tabacco ha già regole e distanze da rispettare, quindi il gioco potrebbe essere semplicemente ricondotto alle regole che già ci sono”, ha concluso Rosato.