“La bozza di legge volta a definire il nuovo quadro del gambling a distanza in Italia potrebbe vietare le white label, ma analizziamolo più in dettaglio”.
“Innanzitutto, cosa sono i white label o skin dei siti di gambling? I white label sono piattaforme o siti web di gioco online funzionali, sviluppate da fornitori specializzati, che vengono vendute a investitori e aziende, i quali possono poi facilmente brandizzare il prodotto. Ciò consente loro di entrare rapidamente nel mercato del gambling senza dover sviluppare un proprio prodotto di casinò online fin dall’inizio, risparmiando molto tempo e costi”, chiarisce l’avvocato Giulio Coraggio, DLA Piper, in un approfondimento pubblicato su Diritto al digitale.
“Il Parlamento sta attualmente lavorando su una normativa che potrebbe diventare una rivoluzione per il mercato italiano del gioco a distanza. In particolare, una delle disposizioni più discusse riguarda il potenziale divieto dei white lable o skin di siti di gambling.
In effetti, il disegno di legge prevede l’obbligo per l’operatore con una concessione italiana di procedere all’ “attivazione da parte del titolare della concessione, previa autorizzazione dell’ADM e in coerenza con le specifiche regole tecniche stabilite dall’ADM, di un sito Internet con un dominio nazionale di primo livello gestito direttamente dal concessionario, collegato alla sua concessione e di proprietà del titolare della concessione, con l’esclusione della possibilità per il titolare della concessione di rendere il sito segnalato disponibile a terzi con qualsiasi soluzione tecnica o di interfaccia“.
A mio parere, la disposizione è ambigua perché non chiarisce se il sito Internet debba essere unico o rappresenti un requisito minimo; e il divieto di renderlo disponibile a terzi non si applicherebbe nel caso in cui il titolare della concessione gestisca il sito.
In assenza di ulteriori chiarimenti, una soluzione che consenta la creazione di white label potrebbe essere quella di assegnare il nome di dominio al titolare della concessione con un diritto di riacquisto alla fine dell’accordo, con un’autonomia di gestione da concedere al titolare della concessione, che darebbe al soggetto che desidera stabilire un sito di tipo “while label” una quota di ricavi. In alternativa, gli operatori potrebbero acquisire più concessioni, ma lo vedo difficile con un costo per una concessione sui giochi a distanza di 7 milioni di euro.
Questa disposizione mira a combattere la pratica di avere un gran numero di skin di gioco sotto la stessa concessione. Infatti, l’attuale regime delle concessioni prevede la possibilità di avere un numero illimitato di nomi a dominio collegati alla stessa concessione, ma i giocatori possono avere un solo conto di gioco per concessione.