Italia Viva ha presentato un’interrogazione sulla possibile apertura di una nuova sala slot a Faenza, in provincia di Ravenna. Di seguito il testo:
“Premesso che:
- Ad oggi nessuna novità giunge alla cittadinanza, e tanto meno allo scrivente, e di conseguenza ad Italia Viva, in merito alla vicenda che riguarda il parere preventivo sulla sala slot di via (…) rilasciato ormai mesi fa, che si trattava appunto con interrogazione del 3/3/2023, al quale doveva seguire, o meno, il permesso di costruire;
- E’ lecito in termini di legge, e dovuto, è bene ricordarlo, che un privato chieda di poter esercitare nei termini di legge la propria attività sul territorio, e deve essere il comune a determinare che questo avvenga in modo corretto e puntuale. Ecco perché detta interrogazione afferisce 100 per 100 al comune, e non in alcun modo, né oggi, né mai, a chi avanza regolarmente domanda, nel pieno delle sue facoltà.
Premesso tuttavia che:
- In questi giorni il comune dovrebbe esprimersi per la concessione del parere di costruire, favorevole o contrario, fatto che comporterebbe alla creazione di un soggetto di diritto operante con pieni titoli;
- Con delibera dell’ultima seduta dell’Unione dei Comuni è stata aggiornata la mappatura di suddette aree sensibili, dalla quali la stessa ipotetica sala slot non è a distanza regolare da questi;
- Si torna ad evidenziare che anche senza questa ultima rimappatura, la sede legale dichiarata dal Faenza Calcio è di fronte l’ingresso del locale autorizzando, e risulta da chiarire perché sia stata presa in oggetto per le misurazione l’ingresso di servizio di via (…), a più di 500 mt come previsto dalla legge;
- Il parere preventivo non è in alcun modo vincolante, tanto basti ricordare la giunta Malpezzi, che dopo averne concesso uno, negò il permesso di costruire a causa, nel periodo di intermezzo, della comparsa di un nuovo luogo sensibile nelle vicinanze;
- Preoccupano le dichiarazioni del Vice Sindaco sulla stampa, dove si parla di esercizio concesso eventualmente fino ad ammortizzamento dei costi di impresa, quando questa regola tutela invece solo chi ha già ricevuto il permesso di costruire, e che giustamente, trovandosi magari di fronte al sorgere un nuovo luogo sensibile, viene “protetto” per il suo investimento d’impresa, fino ad un massimo di 10 anni di esercizio da quel momento.
Considerato che:
- Il quadro pare univocalmente evidente per norme e per fatti;
- Ad oggi ci sarebbe un danno per il mondo imprenditoriale del settore, da cambio di rotta repentino. Sotto la precedente giunta, tutte le attività slot in città sono state chiuse o bloccate, come nella vicenda citata in premessa, creando una linea certa su cui gli imprenditori si sono mossi. Con una perdita di lavoro per decine e decine di lavoratori faentini. Dato da evidenziare. Questo primo eventuale permesso, entro luoghi sensibili, potrebbe rimescolare le carte, attirare player ulteriori in città, e la cosa avrebbe ragioni logiche di marketing inoppugnabili.
SI INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA
- Per capire se il permesso di costruire sia stato erogato;
- Per capire quale sarà la scelta;
- Per capire in che modo si stia tentando di interpretare la normativa, che in realtà è molto chiara e semplice;
- Per capire ancora una volta perché la misurazione della sede del Fenza Calcio sia stata fatta dall’ingresso di servizio più lontano, e non dal principale;
- Per capire quale disegno della città si vuole lasciare ai faentini alla fine di questo mandato elettorale”.