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Europa, Polonia propone la costituzione di un gruppo di esperti per la lotta al gioco d’azzardo illegale

Dal 1° gennaio 2025, la Polonia ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, e ha deciso di porre il gioco d’azzardo illegale al centro dell’agenda comunitaria. Secondo il governo polacco, il mercato nero del gioco d’azzardo causa una perdita di circa 7,2 miliardi di euro in mancati introiti fiscali per l’Unione Europea ogni anno.

La Polonia propone la creazione di un gruppo di lavoro europeo dedicato al gioco d’azzardo, sotto la supervisione della Commissione Europea. Questo gruppo dovrebbe coinvolgere esperti nazionali per condividere esperienze, buone pratiche e strategie innovative, come l’uso di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per combattere i siti di gioco non regolamentati.

Organizzazioni come la European Betting and Gaming Association (EGBA) hanno a lungo richiesto una cooperazione transfrontaliera più stretta per rafforzare la regolamentazione del gioco d’azzardo in tutta Europa.

Un esempio recente di collaborazione tra stati è l’accordo tra Liechtenstein e Svizzera, che prevede lo scambio di dati tra i due Paesi per vietare l’accesso ai casinò, sia fisici che online, ai giocatori bannati. Questo tipo di iniziative potrebbe essere esteso a livello europeo attraverso il gruppo di lavoro proposto dalla Polonia.

Nonostante la presenza di regolamentazioni rigorose in Paesi come Germania, Svezia, Paesi Bassi e Belgio, il mercato nero del gioco d’azzardo continua a rappresentare una sfida significativa. In Germania, in particolare, il dibattito è acceso, con i regolatori nazionali che sottostimano la portata del fenomeno secondo alcuni osservatori.

Le autorità europee hanno cercato di affrontare il problema con misure come blocchi dei provider internet (ISP) e multe, ma i risultati sono stati limitati. Di recente, si stanno sviluppando strategie innovative, come l’azione contro i fornitori di servizi che supportano i siti illegali.

Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a un crescente spostamento verso regimi di licenze locali, rafforzando il ruolo dei regolatori nazionali. Tuttavia, queste misure hanno avuto l’effetto collaterale di spingere alcuni operatori verso hub offshore come Curaçao e Gibraltar, aumentando la complessità del panorama regolatorio.

L’iniziativa polacca, anticipata dall’agenzia Bloomberg, potrebbe rappresentare un passo importante per una regolamentazione più coordinata e coerente. Tra le idee proposte ci sono:

  • Tecnologie avanzate per monitorare e bloccare i siti illegali.
  • Condivisione dei dati tra i regolatori nazionali.
  • Rafforzamento delle politiche comuni per affrontare il problema del mercato nero e proteggere i giocatori.

La presidenza polacca del Consiglio dell’Unione Europea offre un’opportunità unica per affrontare le sfide del gioco d’azzardo illegale attraverso una collaborazione rafforzata tra gli Stati membri. La creazione di un gruppo di lavoro europeo potrebbe segnare l’inizio di una nuova era di regolamentazione e controllo più efficaci, contribuendo a ridurre le perdite fiscali e a proteggere i consumatori vulnerabili.

Già in passato la Commissione Europea aveva contribuito e sostenuto la nascita di un gruppo di esperti in materia di gioco d’azzardo. Il gruppo di lavoro di cui faceva parte, in rappresentanza per l’Italia, Francesco Rodano, allora dirigente del settore online per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, era stato creato allo scopo di favorire e stabilire una cooperazione tra le autorità degli Stati membri e si proponeva anche di consigliare e assistere la Commissione nella preparazione e nella attuazione delle iniziative politiche in materia di servizi di gioco , di monitorare lo sviluppo di politiche e le questioni emergenti nel settore dei servizi di gioco d’azzardo e di realizzare uno scambio di esperienze e buone pratiche nel settore dei servizi di gioco d’azzardo, compresa la sua dimensione internazionale.

Successivamente la stessa Commissione decise di non finanziare più l’iniziativa in linea con la politica intrapresa lasciando che le questioni legate al mercato del gambling restassero di competenza degli Stati Membri.

Redazione Jamma
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