(Jamma) “Onorevole Presidente, il settore ippico sta morendo in mano ad un Ministero incapace di svolgere in maniera minimamente efficiente il proprio lavoro: stiamo chiudendo con crediti certi ormai maturati da un anno, derubati e umiliati dalla burocrazia che, come è noto, e verificato sulla nostra pelle, non funziona” ha dichiarato Enrico Tuci, presidente di Imprenditori Ippici Italiani, durante i lavori della Commissione Agricoltura, presieduta da Roberto Formigoni, presso il Senato della Repubblica.
“Ogni giorno – ha proseguito – decine di Aziende Agricole, di Scuderie e di fornitori falliscono, chiudono, licenziano i propri dipendenti e regalano i propri cavalli non riuscendo più, nonostante l’amore e la passione che le anima, a mantenerli.
Oltre al danno economico di un settore, che fino allo scorso anno era stimabile intorno agli 800 milioni di Euro annui ed altrettanti di indotto, sta morendo una storia, una cultura, una passione che riempiva di orgoglio molti italiani.
Riconosciamo alla politica i recenti sforzi formali fatti per dare un po’ di ossigeno al settore, ma non va taciuto che per problemi burocratici ed a causa di procedure farraginose questo ossigeno ad oggi non è ancora arrivato agli operatori.
Per cui è necessario che vengano immediatamente attivate le nuove procedure che garantiscano pagamenti certi in tempi certi.
Quindi la burocrazia ci sta uccidendo, è fuori discussione, ma la politica, ne siamo certi, ha i mezzi e la volontà per metterci nelle condizioni di rinascere.
Le Aziende del settore, quelle con i dipendenti regolarmente assunti, che pagano contributi e tasse, e che niente vogliono avere a spartire con chi in passato si è inserito nel nostro settore per il proprio malaffare ed ha sporcato l’immagine del nostro mondo, indifeso dall’incapacità di gestione di un Carrozzone pubblico che si chiamava Unire, chiedono urgentemente, disperatamente, fortemente UNA RIFORMA che restituisca il settore in mano a chi ne ha le competenze, ovvero agli addetti ai lavori, gli ippici.
Al fianco delle Aziende dell’Allevamento ed alle Scuderie, appoggiati da Confagricoltura, sostengono la necessità impellente della riforma anche:
– i Veterinari italiani rappresentati da Sive
– i Giudici del Trotto e del Galoppo
– le Aziende che producono e distribuiscono farmaci veterinari riunite in Aisa Federchimica ed in Ascofarve
– le Aziende che trasportano cavalli rappresentate da Alessio Modena e da Federico Fiorino
– le Aziende che forniscono servizi al settore, che commercializzano prodotti vari per la gestione di allevamenti e scuderie, foraggi e mangimi rappresentate da Franco Porrini
– il Comitato Lega Ippica Italiana
– la Lega Proprietari Trotto e Galoppo
– il Comitato Operatori Ippici Toscana
– il Comitato Ippico Emilia Romagna
Da oltre un anno stiamo lavorando per la messa a punto e la diffusione di un piano che possa riordinare e rilanciare questo settore e che lo metta nella condizione di essere, nel medio periodo, economicamente autosufficiente.
Abbiamo cercato e offerto collaborazione a tutte le categorie ippiche ed in ogni parte d’Italia, questo ci ha permesso di contribuire alla redazione delle proposte di legge esistenti ed al loro continuo miglioramento.
Chiaramente c’è ancora molto da lavorare e lo faremo insieme.
Oggi siamo certi che quanto espresso dalle proposte di legge sulle quali codesta Commissione sta lavorando possa permettere il rilancio che noi fortemente esigiamo e nel quale crediamo.
Ma la riforma dovrà essere radicale, non possiamo più permetterci di credere agli annunci di facciata di una politica che fino ad ora ha sempre solo promesso senza mai mantenere. Ma soprattutto non possiamo agonizzare nelle mani di funzionari ministeriali preoccupati solo della propria responsabilità formale, che vivono come un fastidioso adempimento la gestione di un settore produttivo di cui conoscono poco o nulla. Questo rilancio potrà avvenire, invece, solo se lo Stato permetterà alle nostre Aziende, tutte quante, di ogni dimensione e di ogni ruolo specifico, di essere libere di contribuire come richiede un sistema privatistico che si basi sull’etica, sull’efficienza, sulla meritocrazia, sulla creatività e sull’imprenditorialità: tutti valori negati dalla gestione degli ultimi 15 anni, in mano alle oscure faccende politiche ed alla burocrazia autoritaria, rigida e pasticciona.
Caro Presidente,
le Aziende del settore, e del suo indotto, confidano nell’immediata realizzazione del progetto di riforma inserito nella bozza presentata dall’On. Faenzi conosciuta come Unione Ippica Italiana e che raccolga tutti i contenuti della proposta di legge dell’On. Lattuca conosciuta come progetto Lega Ippica Italiana.
In particolare chiediamo che lo Stato lasci nelle mani degli operatori del settore:
– la possibilità di divenire protagonisti e responsabili del proprio destino, messi in grado di attuare tutte le scelte imprenditoriali, di moralizzazione e di competitività nel settore delle scommesse e dell’intrattenimento, scelte che ci sono state precluse da anni di inadeguata ed immobile gestione pubblica.
– la tutela e la programmazione dell’allevamento italiano e della sua Filiera, salvaguardando lo straordinario lavoro fatto dagli allevatori italiani in campo internazionale.
– la possibilità di riportare i valori economici dei nostri cavalli in linea con quelli dei Paesi cha hanno voluto garantire adeguate condizioni di sviluppo al settore Ippico.
– la possibilità di un forte esercizio di riqualificazione etica e di emersione totale del lavoro nero.
– una Governance autonoma che si basi su forti principi morali e sulla rappresentatività di tutti i maggiori ruoli imprenditoriali del settore.
– l’autonomia della gestione tecnica che si realizzerà con un forte contributo degli Organismi tecnici come avveniva in passato.
– l’autonomia della Giustizia Sportiva e del controllo delle sostanze proibite affinché, intervenendo seriamente e severamente, si possa realizzare uno spettacolo di grande appeal sul pubblico.
– la possibilità di progettualità, di proposta e di controllo sul sistema di raccolta della scommessa ippica che permetta di generare le risorse necessarie al sistema, esaltando le peculiarità della stessa e le enormi differenze che esistono tra questo tipo di gioco “ragionato” e l’insana ripetitività ludopatica di VLT e Slot.
– la possibilità di usufruire di quote provenienti dalla raccolta di altri tipi di scommesse e di giochi come avviene nei più importanti paesi del mondo e come il recente benestare dell’Europa ha legittimato, senza scalfire l’immagine di uno sport che vuole far emergere valori ben più alti della semplice occasione di scommessa.
– l’applicazione di sistemi di controllo e di distribuzione delle risorse completamente basati sulla meritocrazia e sul raggiungimento di obiettivi concreti.
– la possibilità che l’intero settore torni ad offrire gioia ed emozione ai propri Clienti (Proprietari, Sponsor, Spettatori e Scommettitori) e adeguate condizioni di business per le parti produttive, per i professionisti e per i fornitori.
Contando sull’efficacia del vostro lavoro siamo a chiedervi un’immediata approvazione della riforma, unico strumento in grado di fermare un altrimenti inesorabile declino del comparto ippico che per tanto tempo ha rappresentato un’eccellenza italiana in tutto il mondo.