“Le Regioni fanno politica sulla pelle dello Stato centrale, il decremento di gettito ha infatti un impatto sul Ministero nazionale, non sulle Regioni. Gli stati centrali hanno cominciato a ritenere che per contrastare tale fenomeno questo non andasse effettivamente misurato e valutato. Lo Stato ha ritenuto che per inseguire le regioni bisognasse aumentare la tassazione, perché aumentare la tassazione avrebbe, non si sa come, miracolosamente previsto un abbassamento dell’offerta. Ovviamente non è successo, mentre è successa invece un’altra cosa, che le attuali leggi e le tasse superiori a quelle del passato stanno producendo un fenomeno altrettanto pericoloso, che è quello di riportare i giocatori verso il mondo dell’illegale, che non è solo la criminalità, ma tutto quello che si muove in un settore dove non si pagano le tasse. Se io posso comprare una scommessa ad un prezzo più favorevole, non me ne frega niente se chi me la vende ha la concessione o no, perché avrà la concessione di un altro Stato e mi offre i suoi servizi tramite un sito internet. Quindi, la lezione è che questo tipo di fenomeno va contrastato probabilmente con altre modalità”.
Lo ha detto Giuliano Frosini (in foto), Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT, intervenendo a Roma nell’ambito dell’European conference on gambling studies and policy issues, in corso dal 10 al 13 settembre presso il Lifestyle Hotel Rome.
“In Italia, che io continuo a pensare sia un Paese dove la regolazione del settore del gioco pubblico è eccellente ed è una cosiddetta buona pratica a livello internazionale, è stato prodotto un sentimento di instabilità delle regole e di pericolo per gli investimenti, perché imbarcarsi in un’avventura avendo la promessa delle stesse regole per un certo numero di anni e poi ritrovarsi con queste regole continuamente cambiate non consente di poter programmare le proprie attività industriali e, di conseguenza, non consente di realizzare investimenti. Si rischia di partecipare ad una gara pubblica come avviene in tutti i paesi per poi scoprire che non puoi aprire un centro scommesse perché è intervenuta una legge, non dello Stato ma di un Comune o di una Regione. Ovviamente questo scoraggia a realizzare questo tipo di investimenti”, ha aggiunto Frosini.
“Bisogna sfruttare l’occasione che ci offriranno le nuove regole introdotte in Italia, ma io aggiungo che bisogna sfruttare anche l’occasione di un clima politico diverso, di un governo più stabile che non abbia paura di doversi confrontare con le problematiche evidenti di questo settore. Bisogna incanalare le energie positive che possono provenire da tutto questo verso l’innovazione, l’occupazione e la realizzazione di quegli investimenti che comunque devono essere garantiti ai venditori”, ha concluso Frosini.