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Confronto tra MEF e Regioni: le proposte per il riordino del gioco pubblico ‘terrestre’ e le difficoltà di una intesa

Prosegue non senza difficoltà il confronto tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e le Regioni su quello che sarà il progetto di riordino dell’offerta del gioco pubblico ‘terrestre’, ovvero la distribuzione degli esercizi che offriranno servizi di raccolta del gioco legale.

Al momento,infatti, non si prevedono incontri all’interno delle Commissioni degli organismi regionali il cui argomento è per l’appunto la definizione di un accordo sulla questione. Questo vuol dire che, presumibilmente, non potrà arrivare entro l’anno.

Nel frattempo, in considerazione delle osservazioni emerse dalle ultime riunioni in Conferenza Stato Regioni, il gruppo di lavoro Mef/ADM sta lavorando alla proposta che ancora una volta sarà sottoposta all’attenzione degli Enti Locali.

Apparecchi da Gioco: Numeri Invariati

Sul fronte degli apparecchi da gioco a vincita per il MEF il numero delle installazioni non potrà scendere sotto le 200mila per le AWP, mentre le VLT saranno pari a 42.500 unità. Ogni altra soluzione rischi infatti di compromettere le entrate erariali.

I punti di gioco, sull’intero territorio, saranno, secondo la proposta del Mef, 52.500, con questa suddivisione : 39mila esercizi generalisti, 4500 sale dedicate e 9mila punti scommessa

Luoghi Sensibili: Solo Scuole e Centri di Recupero

Uno dei temi più controversi è quello dei luoghi sensibili. Il MEF punta a limitare le aree di interdizione ai soli istituti scolastici di primo e secondo grado e alle strutture sanitarie che ospitano centri di recupero per dipendenze. Le Regioni, invece, vorrebbero estendere il divieto a ulteriori categorie, come luoghi di culto, centri di aggregazione giovanile e spazi per anziani. Il MEF sottolinea che un simile ampliamento renderebbe impossibile collocare i punti di raccolta, causando inevitabilmente una riduzione del gettito fiscale.

Distanze Minime: Compromesso Possibile

Per quanto riguarda le distanze dai luoghi sensibili, il MEF propone una regolamentazione meno restrittiva rispetto alle richieste regionali. Gli esercizi certificati dovranno mantenere una distanza minima di 100 metri, mentre per quelli non certificati il limite salirà a 200 metri. Le regioni avevano suggerito limiti maggiori – 150 metri e 250 metri, rispettivamente – ma la distanza tra le due proposte sembra colmabile.

Orari di Chiusura: Maggiore Flessibilità per il Gioco Live

Il MEF propone fasce orarie differenziate per gli esercizi certificati e non certificati. I primi dovranno osservare la chiusura nelle fasce 5-9 e 13-15, mentre per i secondi il divieto mattutino sarà esteso fino alle 9.30. Tuttavia, il ministero mette in guardia sulle chiusure prolungate, soprattutto per il gioco live, poiché potrebbero incentivare il passaggio dei giocatori verso piattaforme online o mercati illegali, con conseguente perdita di entrate per l’erario.

Altri Temi in Discussione: Ludopatia e Gettito Fiscale

Il confronto toccherà anche la possibile abolizione dell’Osservatorio sul Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e del fondo regionale per contrastare la ludopatia, prevista nella Manovra 2025. Le Regioni potrebbero inoltre chiedere una quota del gettito fiscale generato dal settore del gioco, da destinare a interventi locali.

Il dialogo si preannuncia complesso, con il MEF deciso a difendere le proprie posizioni per garantire entrate fiscali stabili, mentre le Regioni cercano di ottenere una maggiore regolamentazione e risorse per il contrasto alla dipendenza dal gioco. Per molte di queste si apre un fronte controverso e difficile su quella che sarà la fase di modifica della normativa in vigore.

Redazione Jamma
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