“Per quanto riguarda il disturbo da gioco d’azzardo, la Campania ha il numero piĂą alto di pazienti seguiti dai servizi pubblici. E’ un dato particolarmente importante. Il modello Campania è quello che possiamo attivare nella presa in carico dei pazienti e nello sviluppo della rete di individuazione precoce, serve poi un’attivitĂ di formazione per l’assistenza dei giocatori online. Come Osservatorio in questo anno di lavoro ci siamo anche interessati a quelle che possono essere le risposte e stiamo sviluppando delle idee progettuali. Il numero verde deve essere implementato con quello nazionale, deve operare H24 e deve diventare uno strumento per la formazione sia all’ascolto telefonico che all’ascolto multimediale sui social. Altra cosa importante è la formazione obbligatoria, che va fatta anche per garantire il rispetto dei minori. C’è poi il registro di autoesclusione, che va diffuso perchè non è molto conosciuto. Bisogna potenziare la comunicazione sociale verso i soggetti deboli e su questo potrebbe essere utile una pubblicitĂ progresso”. Lo ha detto il dott. Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo della Campania, alla presentazione delle attivitĂ dell’Osservatorio in occasione del No Gambling Day, giornata dedicata dalla Regione Campania alla sensibilizzazione e alla consapevolezza sui rischi e i danni correlati al fenomeno del gioco d’azzardo.
Biagio Zanfardino, funzionario esperto tecnico policy U.O.D. “Assistenza ed Interventi sociosanitari” – Direzione Generale per la Tutela della Salute, ha aggiunto: “La Regione ha risposto con tempestivitĂ , su questa tematica in particolare sono state approvate due grandi programmazioni. Oltre al potenziamento dei servizi pubblici, serve un’attivitĂ integrata. Nel piano regionale prevediamo anche attivitĂ specifiche contro il sovraindebitamento. Il disturbo da gioco d’azzardo non è un disturbo puro, ci sono spesso comorbilitĂ . I Serd negli ultimi anni hanno quindi dovuto affrontare una problematica molto complessa. Dal 2016 ad oggi gli effetti reali che le programmazioni hanno avuto sono rappresentati dal numero di cittadini presi in carico, che è aumentato del 600%. Bisogna intercettare preventivamente il bisogno. Ora si inizia a parlare di gaming e dipendenza da Internet, altri temi a cui dovremo dare risposte”.
In conclusione è intervenuto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania: “La dipendenza da gioco d’azzardo? Parliamo di un altro pezzo di societĂ italiana sofferente. La sensazione che ho è che abbiamo una societĂ nazionale in bilico. Se aggiungiamo a questo la diffusione dei social e la difficoltĂ che si ha nel controllarli, si ha l’immagine di una societĂ nazionale che è esposta a rischi drammatici. Oltre ai problemi sanitari ci sono difficoltĂ di socializzazione, fenomeni di contiguitĂ con la criminalitĂ organizzata, episodi di violenza, soprattutto tra le giovani generazioni. Siamo a un bivio, quale societĂ vogliamo costruire? Quanta sofferenza sociale siamo disposti a tollerare e a ritenere compatibile con un paese europeo democratico? Oggi non vi è la consapevolezza politica necessaria sui pericoli che corrono soprattutto le giovani generazioni. Ci sentiamo impegnati in una battaglia quasi persa. Noi siamo chiamati a fare il nostro dovere, ma la sfida è difficile. Dobbiamo iniziare a ragionare sui fondi a disposizione. Quelli nazionali non sono molti, ma almeno rappresentano qualcosa. Dobbiamo fare uno sforzo particolare in relazione ai gestori, nel mondo del gioco si muovono 136 miliardi di euro, stiamo parlando di interessi enormi, a cominciare da quelli dello Stato, che come sapete tassa il gioco e ne ha bisogno per fare cassa. Anche nei territori gli interessi che si muovono intorno al settore sono enormi. Dobbiamo avere una visione ragionevole, siccome il fenomeno non lo cancelliamo dalla sera alla mattina, dobbiamo governarlo e ricondurlo entro termini accettabili dal punto di vista dell’interesse pubblico e della salute. In questo può essere prezioso il contributo dei gestori, perchè avere terminali nei territori che ci aiutano a individuare il soggetto patologico grave, che ci aiutano a escludere almeno dai luoghi fisici i minori, è giĂ qualcosa di importante per evitare che il problema diventi ingovernabile. Abbiamo bisogno dell’impegno dei comuni e dei piani sociali di zona, anche se questi ultimi spesso sono in ritardo”.
“Abbiamo realizzato in Campania un centro di assistenza, credo che per giugno andremo al raddoppio dei posti letto, dove accogliamo soggetti dipendenti da gioco, droghe e alcol. Questo centro, va detto, svolge un lavoro di recupero straordinario, rappresenta una risposta importante per i casi estremi – ha evidenziato ancora il presidente della Regione -. Ora dobbiamo fare un’appropriata campagna di informazione, vediamo di studiarla con il supporto degli esperti. Credo possa essere importante, perchè il tema rimane ancora molto sotto traccia. Il problema, è giusto ribadirlo, è drammatico. Si stanno creando meccanismi che nel corso del gioco telematico determinano fenomeni di dipendenza, ci sono ragazzini che fanno pagamenti e che sono totalmente fuori controllo. Per avere un elemento di monitoraggio in piĂą bisogna informare anche i genitori. Tutti devono essere consapevoli che siamo di fronte a un problema grande, che rischia di diventare drammatico”.
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