Nella giornata di ieri, presso la Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera, è iniziato l’esame della proposta di legge “Modifiche alla legge 17 ottobre 1967, n. 977, in materia di impiego dei minori nell’ambito delle piattaforme digitali di condivisione di contenuti multimediali, nonché disposizioni sulla diffusione dell’immagine e di contenuti multimediali di minori”, C. 1771, a firma Gilda Sportiello (M5S), con abbinamento delle proposte di legge C. 1217, C. 1800 e C. 1863.
Giulia Pastorella (AZ-PER-RE), relatrice, ha riferito sui contenuti delle quattro proposte di legge che la Commissione è chiamata a esaminare, che affrontano il tema del rapporto dei minori con internet e con i social media. “Ciascuna iniziativa presenta delle peculiarità che concernono sia gli aspetti trattati (quali il fenomeno dei baby influencer o dello sharenting o del gaming online), sia le soluzioni normative prospettate e l’estensione della disciplina proposta”, ha spiegato Pastorella.
“L’esposizione a internet è prevalentemente legata all’utilizzo di piattaforme di social media (come Instagram, TikTok e Snapchat), di sistemi di messaggistica istantanea (come Whatsapp), alla visione di video (come YouTube) e all’utilizzo di videogiochi”, ha aggiunto la relatrice.
Con riferimento all’uso dei canali social da parte dei minori, Pastorella ha segnalato che “due proposte di legge affrontano alcuni dei fenomeni emersi in questi anni, ossia quelli dei baby influencer, dello sharenting e del gaming online”.
“Infine – ha evidenziato la relatrice – il « gaming online » è la pratica di giocare ai videogiochi in rete, che comporta la cessione, da parte del minore, di una parte rilevante dei propri dati personali a fronte della fruizione di un servizio digitale, con conseguente rischio per la sua privacy”.
Gilda Sportiello (M5S) ha sottolineato l’urgenza di un intervento legislativo sul tema e ha fatto presente che “il contenuto della proposta di legge presentata è stato ampliato, in seguito agli abbinamenti disposti dalla Commissione, in modo da ricomprendere ulteriori fattispecie, quali il gaming online e che, peraltro, alcuni di questi temi non sono contemplati all’interno del provvedimento sottoposto all’esame del Senato”.