HomeAttualitàCamera, interrogazione M5S: "Rendere effettivo il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo"

Camera, interrogazione M5S: “Rendere effettivo il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo”

Nella seduta di ieri alla Camera i deputati Amato, Caso e Orrico (M5S) hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Cultura in cui chiedono al Ministro per lo sport “quali misure intenda adottare al fine di avviare un ampio confronto (…) finalizzato alla tutela delle persone vulnerabili ai rischi del gioco d’azzardo, rendendone effettivo il divieto della pubblicità diretta e indiretta, anche in riferimento alle piattaforme online di scommesse sportive”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

“Al Ministro per lo sport e i giovani. — Per sapere – premesso che: con l’adozione del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (cosiddetto decreto Dignità), è stato introdotto, all’articolo 9, il divieto di pubblicizzare, in qualsiasi forma, anche indiretta, giochi o scommesse con vincite di denaro nonché il gioco d’azzardo, su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici e i social media, comprese tutte le forme di comunicazione di contenuto promozionale, nonché la sovraimpressione del nome, marchio, o simboli che possano in qualche modo pubblicizzare giochi o scommesse; tuttavia, tale norma viene costantemente elusa da coloro che considerano la pubblicità di scommesse sportive una delle fonti di finanziamento più redditizie, come ad esempio, a giudizio degli interroganti, l’accordo tra la società dell’Inter e la (…), un sito di infotainment, ma che fa parte della nota galassia (…), una società di gioco d’azzardo che dalla stagione agonistica appena iniziata comparirà come main sponsor sulle maglie dei nerazzurri; tali « elusioni » trovano fondamento sempre a giudizio degli interroganti nelle linee guida pubblicate dall’Agcom sulle modalità di attuazione del decreto Dignità, in quanto, secondo l’Autorità, tra le comunicazioni vietate dal provvedimento non rientravano i cosiddetti « spazi quote », ossia le rubriche ospitate dai programmi televisivi o web sportivi che indicano le quote offerte dai bookmaker, esclusi dal divieto perché considerati semplice informazione e non pubblicità; un altro stratagemma utilizzato per comunicare con il pubblico, senza pubblicizzare direttamente il gioco d’azzardo, è stato quello di creare appositi siti di intrattenimento e news sportive il cui nome, pur senza pubblicare contenuti relativi alle scommesse, richiama inequivocabilmente il nome di agenzie di scommesse; l’argomento è stato oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo e il Ministro interrogato ha confermato che il divieto viene sistematicamente aggirato e ha dichiarato che il tema è « delicato » e necessita di « un’ampia concertazione e una consultazione parlamentare »; a parere degli interroganti appare invece indispensabile attivare campagne di sensibilizzazione sui rischi del « gioco d’azzardo », nonché scongiurare il superamento del divieto di pubblicità del gioco e delle scommesse in denaro in ambito sportivo –: quali misure intenda adottare al fine di avviare un ampio confronto sul tema, finalizzato alla tutela delle persone vulnerabili ai rischi del gioco d’azzardo rendendone effettivo il divieto della pubblicità diretta e indiretta, anche in riferimento alle piattaforme online di scommesse sportive”.

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