“Il Consiglio dei inistri, in data 19 dicembre, avrebbe approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introdurrebbe disposizioni in materia di riordino dei giochi ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111, ma che interesserebbe soltanto il settore dei giochi online, rinviando, quindi, il riordino complessivo che interessa tutti i giochi. Le disposizioni in questione prevedono l’attuazione della delega indicando attenzione soltanto alla messa a gara di concessioni onerose per i giochi online, che hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni, anche in ragione della riduzione dei punti vendita fisici conseguenti alla pandemia. In molti punti vendita sono stati avviati, in sostituzione o integrazione dei giochi precedentemente commercializzati, servizi di promozione e ricarica dei conti di gioco online. Le misure di prevenzione e contrasto a livello territoriale sono state finora concentrate sui distanziometri per apparecchi da gioco (slot e VLT), talvolta sulle sale bingo e scommesse, escludendo invece, altri prodotti con altrettanta estensione distributiva e velocità di fruizione. Come risulta dai dati dell’Agenzia Dogane e Monopoli, presumibilmente per le motivazioni sopra esposte, si è rilevato uno spostamento della spesa dei giocatori dai giochi distribuiti nei punti vendita soggetti a limitazioni territoriali a quelli privi delle stesse limitazioni, oltre che particolarmente verso il gioco online. Il gettito erariale riveniente dall’intero settore dei giochi, pari nel 2022 a 11 miliardi di euro, è originato, a partita’ di spesa dei giocatori, per 1 miliardo dal settore online e per 10 miliardi da quello fisico sui territori. Inoltre il gioco terrestre occupa circa 150 mila persone. Ho pertanto interrogato il Ministro dell’economia e delle finanze per sapere quali siano le motivazioni per le quali si è deciso di non portare all’attenzione della Conferenza Stato Regioni Comuni la riforma dei giochi nel suo complesso, e di approvare un decreto delegato relativo solo ai giochi online, anche attesa la significativa componente di offerta illegale transnazionale in questo canale distributivo e il maggiore rischio di attrattività di fasce di giocatori di giovane età. Ho inoltre chiesto quando e in che tempi si intenda approvare il riordino dell’intero settore dei giochi, poiché solo il riordino di tutto il settore dei giochi eviterebbe una disparità di trattamento regolatorio nei confronti delle diverse offerte di gioco e delle diverse aziende operanti nel settore, evitando così la concorrenza sleale tra differenti segmenti del medesimo mercato. Ho infine chiesto se siano state valutate le conseguenze di medio termine per le entrate tributarie dai giochi in concessione, determinabili dal repentino spostamento della spesa nei giochi verso gli stessi servizi offerti online (in forma lecita e non) e soggetti ad aliquote di prelievo sensibilmente inferiori ai giochi commercializzati nei punti vendita fisici. Questa tematica in generale dovrebbe essere attenzionata da tutte le forze politiche poiché le conseguenze di politiche errate in materia di giochi, non solo danneggiano il libero mercato, la concorrenza leale, il consumatore e le PMI, ma come rilevato anche dalle associazioni di categoria del settore, mettono a rischio le fondamentali entrate erariali”. Cosi l’On. Naike Gruppioni, deputato di Italia Viva.