“L’approvazione del mio ordine del giorno al Dl Omnibus sulla riduzione dell’Iva per il commercio dei cavalli vivi è un primo passo per rivedere la formulazione adottata nel governo: così com’è scritta nel decreto la norma crea disomogeneità in un settore che ha bisogno di crescere e non subire più la concorrenza di altri paesi europei”. Lo ha detto la deputata IV, Maria Chiara Gadda (in foto), parlando dell’ok all’odg a sua firma riferito alla norma sull’applicazione dell’aliquota IVA del 5 per cento alle cessioni di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari effettuate entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di nascita.
“La direttiva europea del 2022 sul tema prevede un allineamento delle aliquote Iva, ma il nostro Paese è in ritardo. Con il Di Omnibus – ha aggiunto – il governo ha cercato di allineare le regole fiscali italiane a quelle europee, ma lo ha fatto escludendo di fatto molte imprese. Interpreto il voto a favore sul mio ordine del giorno come un’ammissione sulla necessità di apportare le necessarie modifiche e tenere fede all’impegno in legge di Bilancio. La filiera degli equidi già va rilanciata, come minimo il trattamento fiscale deve essere allineato ai competitor europei”.