“L’esposizione ad Internet è legata all’utilizzo di piattaforme di social media (so-prattutto Instagram, TikTok e Snapchat), sistemi di messaggistica istantanea (es. Whatsapp), visione di video (es. YouTube) e utilizzo di videogiochi. (…) I dispositivi di controllo parentale, sono strumenti, funzioni e impostazioni che consentono ai genitori di monitorare e limitare l’accesso dei propri figli a contenuti e attività online potenzialmente dannosi o inappropriati. Il controllo parentale si applica a diversi dispositivi e piattaforme quali computer, smartphone, console di gioco e servizi di streaming”.
E’ quanto si legge nella documentazione per l’esame di progetti di legge in materia di minori e Internet, con riferimento particolare all’accesso alle piattaforme e all’uso dell’immagine dei minori (AA.C. 1217, 1771, 1800 e 1863), pubblicata alla Camera.
Inoltre, per quanto riguarda il Codice di autoregolamentazione TV e minori, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni “fornisce una preliminare elencazione delle principali categorie soggette al filtro dei sistemi di Parental control, tra cui contenuti per adulti, gioco d’azzardo/scommesse, armi, violenza, odio e discriminazione, promozione di pratiche che possono danneggiare la salute”.