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Camera, bocciati tutti gli emendamenti su extratassazione scommesse. Abodi (ministro Sport): “Intervento asistematico rispetto a recente approvazione decreto riordino giochi”. Dure critiche dell’opposizione, è scontro in Commissione Cultura

Nella giornata di ieri, in Commissione Cultura della Camera, è proseguito l’esame della proposta di legge a firma Mauro Berruto (PD-IDP) su “Incremento delle aliquote dell’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse relativamente ad alcuni giochi e destinazione del gettito alla promozione dell’attività sportiva”. Durante la discussione il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso parere contrario su tutte le proposte emendative presentate, che sono quindi state tutte respinte. In particolare, il ministro ha spiegato come la proposta di legge in esame “rappresenti un intervento asistematico rispetto alla recente approvazione di uno schema di decreto legislativo, da parte del Consiglio dei ministri, che introduce disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111, che rappresenta il quadro regolatorio nazionale della disciplina dei giochi pubblici ammessi in Italia”. Inoltre, ha dichiarato che “il parere contrario espresso sulle proposte emendative presentate è dovuto anche alla sussistenza di profili di incompatibilità con la finanza pubblica”. Ne è nato un duro dibattito, che ha portato a forti critiche da parte della minoranza nei confronti del ministro Abodi.

Il deputato Berruto, prima di abbandonare l’aula infastidito, ha spiegato come “il Governo, esprimendo parere contrario su tutte le proposte emendative e, di fatto, costringendo il collega Perissa a ritirare l’emendamento sottoscritto da tutti i capigruppo e frutto di una faticosa mediazione”, abbia voluto “distruggere il lavoro unitario che la Commissione ha svolto in questi mesi nella lotta alla ludopatia”. Pur comprendendo come il Ministro Abodi abbia dovuto svolgere il suo ruolo portando avanti le istanze del Governo, il deputato ha stigmatizzato che “la conclusione odierna dell’iter del provvedimento impedisce, di fatto, al Parlamento di esercitare le proprie prerogative legislative”, sottolineando che “le opposizioni – pur quando si mostrano disponibili a collaborare – non possono essere trattate come pupazzi”. In
particolare, Berruto ha ricordato che l’emendamento su cui si era registrato il consenso di tutti i gruppi parlamentari e recante la prima firma del deputato Perissa, era stato da lui elaborato e, per spirito di collaborazione, offerto alla prima firma della maggioranza.

Entrando nel merito della “preannunciata decisione del Ministro Abodi di destinare i proventi delle scommesse alle società di calcio di serie A – operazione che peraltro potrebbe, con uno slogan, essere descritta come « togliere ai ricchi per dare ai ricchissimi » – apparsa in una recente
intervista rilasciata agli organi di stampa”, il deputato ha ribadito “la gravità di quanto accaduto (…), anche dal punto di vista della correttezza dei rapporti istituzionali, dal momento che nessuno è stato informato del ritiro dell’emendamento frutto dell’accordo tra maggioranza e opposizione”. Berruto ha quindi preso atto che “a perdere è forse l’opposizione ma certamente è perdente il modello di sport sociale che la proposta di legge aveva in animo, essendo volta a prevedere una serie di iniziative ed interventi e indicando una serie di priorità condivise da tutti”.

In seguito la relatrice Irene Manzi (PD-IDP), nell’esprimere forte rammarico e disappunto per il parere espresso dal ministro su tutti gli emendamenti presentati e per l’esito della seduta, ha preannunciato l’intenzione di “rinunciare all’incarico di relatrice sul provvedimento in esame”, giudicando “incolmabili le distanze rispetto alle posizioni espresse dal Governo”.

In risposta alle critiche, il ministro Abodi ha sottolineato che al contrario di quanto affermato dal collega Berruto la giornata non possa considerarsi come una sconfitta dal momento che “le importanti priorità contenute nella proposta di legge in esame rappresentano altrettanti punti del programma del Governo”, ritenendo piuttosto che “la proposta di legge in esame non rappresenti in questa fase lo strumento più appropriato sebbene gli obiettivi contenuti restino intatti”.

Elisabetta Piccolotti (AVS) ha ricordato come a suo giudizio “in questa vicenda emerga ampiamente che il bene comune non è certo far
arrivare i soldi delle scommesse agli organizzatori degli eventi ma piuttosto un forte intervento contro la ludopatia che rappresenta una grave malattia sociale”, quindi ha invitato il ministro Abodi a “riflettere con attenzione sull’uso delle risorse finanziarie” giudicando “assai criticabile l’eventuale destinazione alle società di calcio della serie A, che rappresentano un mondo con stipendi milionari”, auspicando che il Governo “decida piuttosto di utilizzare le risorse finanziarie per combattere duramente la dipendenza dal gioco”.

Infine il deputato Antonio Caso (M5S) ha affermato: “Tutti i parlamentari della Commissione si trovano (…) in una situazione di grave disagio, vedendo vanificati mesi di lavoro poiché, dopo molte settimane di attesa, il ministro ha deciso di cancellare tutto”.

La polemicha contro il ministro Abodi si è poi estesa anche nell’Aula della Camera, dove il deputato Berruto ha dichiarato: “Nel corso di una votazione (…) in VII Commissione, su una proposta di legge a mia prima firma, ma fino a questa mattina unitaria, il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi ha fatto sì che questo maxiemendamento unitario venisse ritirato, per poi dare parere contrario a questa istituzione di un fondo di 80 milioni di euro destinato tutto allo sport sociale, agli stili di vita, alla lotta alla ludopatia, nel rispetto della recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione. Questo naturalmente sarebbe un fatto politico, non stupisce nessuno. Il problema è che è nata una discussione, in cui ho espresso il mio punto di vista politico, ovvero – come, peraltro, testimoniato da una recente intervista del Ministro Abodi – che credo che il Ministro Abodi oggi, dicendo di “no” a un fondo di 80 milioni di euro destinato a bambini, a scuole, ad anziani, ad atleti con disabilità e così via, ha deciso, nei fatti, di metterci nelle condizioni di informarci, come aveva detto nelle interviste sulla stampa la settimana scorsa, di voler destinare quelle risorse al calcio di serie A. Anche qui tutto lecito. Il problema è che, nel corso della replica a questo mio intervento, il Ministro Abodi avrebbe detto in Commissione, davanti al presidente Mollicone e ai commissari: questo Berruto ha un evidente disagio. Cosa che mi è poi stata ripetuta dal Ministro Abodi nei corridoi di fronte alla Commissione. Sapevo di avere a che fare con un Ministro, diciamo così, evanescente. Non pensavo di avere a che fare con un Ministro irrispettoso in questa maniera, per cui chiedo a lei, Presidente, di verificare, con il presidente Mollicone, se il Ministro Abodi forse in questo caso non sia andato oltre alle opinioni che siano strettamente politiche, perché rassicuro il Ministro Abodi, mi sento abbastanza bene, non credo di avere un disagio, sono in una discreta forma psicofisica, però rappresento un disagio, e rappresento il disagio dello sport italiano nell’essere rappresentato da un Ministro così”.

Di seguito il resoconto dettagliato della seduta:

Di seguito i testi delle proposte emendative respinte:

Redazione Jamma
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