Binetti (Scelta Civica): ‘calendarizzare le Commissioni per approvare una legge organica sul gioco’

(Jamma) “Mi sembrerebbe molto interessante se, dei diversi disegni di legge che sono stati presentati sull’argomento, si attivasse davvero, con la calendarizzazione nelle Commissioni di rispettiva pertinenza, l’approvazione di un disegno organico sul gioco”. Lo ha detto la deputata di Scelta Civica Paola Binetti, spiegando che la questione “tocca diversi punti, tocca le politiche fiscali, tocca sicuramente le politiche sanitarie, le politiche sociali, tocca anche quello che è il mondo, non ce lo dimentichiamo, dello sviluppo del lavoro, perché è una megazienda che dà lavoro a molte persone. Tocca veramente moltissime Commissioni di merito. Forse se noi riuscissimo a dare una risposta positiva, che non è soltanto lo stare a vedere se ci sono ed eventualmente chi sono i cattivi parlamentari che veramente hanno commesso una scorrettezza enorme, se è vera questa notizia; credo che dovremmo dare una risposta positiva: che il Parlamento c’è, e che su questa materia è disposto a legiferare in modo unito, come abbiamo sempre lavorato su questi argomenti, ed è disposto a mettere argomentazioni diverse”. Binetti ha aggiunto che “lo scorso anno, riguardo a quanto abbiamo discusso qui alla Camera, se si può parlare di lobby, ce n’erano due: una era quella della Commissione Affari sociali che spingeva perché appunto risorse, mezzi e limiti fossero messi a favore dei ricercatori; l’altra era quella della Commissione Bilancio che spingeva perché dal gioco d’azzardo si potessero estrarre il maggior numero possibile di risorse. Logiche forse qualche volta confliggenti tra di loro, che però hanno prodotto dei risultati. Se potessimo davvero rendere organico il dibattito mettendo in discussione, come è prassi di un buon Parlamento, i disegni di legge che sono stati già presentati dall’inizio di questa breve legislatura – credo che vi sia già una decina di disegni di legge – se potessimo fare questo, credo che mostreremmo al Paese la capacità di dire che ascoltiamo la voce della protesta, ma che siamo anche in grado di elaborare risposte positive”.