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Avv. Giacobbe su Manovra di Bilancio 2025: “Ignorati i problemi del settore giochi, serve un riordino per evitare ulteriori danni”

“La prima impressione è di forte preoccupazione. Ancora una volta, gli operatori del gioco legale terrestre (bingo, apparecchi, scommesse) si trovano a sostenere il peso di una politica incerta che continua a rimandare il necessario riordino dell’offerta”.

Così l’avvocato Luca Giacobbe commenta la bozza del testo della Legge di Bilancio 2025 relativamente alle disposizioni sul gioco.

Ecco alcuni punti chiave che emergono dal testo della Manovra:

Proroga onerosa: l’articolo 14 prevede un incremento indiscriminato ed ingiustificato dei costi delle proroghe legate ai singoli giochi anche rispetto alla Manovra 2023.

Bingo: il costo mensile passa € 8.625 a € 9.000 (era € 7.500 ante 2022).
Diritto AWP: il costo una tantum passa da € 100 a € 120 per apparecchio.
Diritto VLT: il costo una tantum passa da € 2.500 a € 4.000 per apparecchio.
Diritto agenzia scommesse: il costo una tantum passa da € 8.625 a € 9.500.
Diritto corner scommesse: il costo una tantum passa da € 5.175 a € 5.700.
Questi aumenti sono indipendenti dai volumi di gioco che invece stanno subendo stabilmente una forte flessione. 

“Secondo gli studi della CGIA Mestre, la raccolta del gioco fisico è diminuita del 27% rispetto ai livelli pre-Covid aggravando ulteriormente la situazione per gli operatori che ora devono affrontare maggiori costi fissi in un mercato in forte arretramento, evidenzia Giacobbe. Non mancano criticità legali. “Il testo ignora completamente i contenziosi attualmente pendenti davanti la Corte di Giustizia Europea su due (macro) questioni: la legittimità della proroga delle concessioni del bingo (Causa C/729-22) e della rete AWP/VLT (Causa C/437-24). Molte proroghe risultano in vigore da più di un decennio impedendo agli operatori di pianificare nuovi investimenti e ai nuovi gruppi di accedere nel mercato italiano.”

“Gli economics utilizzati per fissare i costi delle proroghe si riferiscono a un’epoca in cui la raccolta era significativamente più alta con una tassazione molto più favorevole.
Facciamo un esempio: i diritti VLT sono stati assegnati sulla base del Decreto Abruzzo del 2009 ad un prezzo di euro 15.000 per 9 anni. La tassazione prevista nel 2009 era pari al 2% della raccolta contro l’attuale 8,9% + win tax.
Oggi i limiti agli orari di apertura e chiusura per le sale giochi e sale scommesse e i limiti distanziometrici imposti dagli enti locali hanno dimezzato la raccolta del gioco rispetto all’aggiudicazione delle concessioni.”

“Per concludere la Manovra sembra ignorare i problemi strutturali del settore, scaricando ulteriori costi sugli operatori e bloccando le prospettive di investimento. Urge un riordino complessivo per evitare ulteriori danni al mercato legale del gioco.”

Redazione Jamma
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