Andrea de Bertoldi, deputato del Gruppo Misto e Membro della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha preso la parola durante la presentazione del report su Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento, dell’Osservatorio sul gioco pubblico di SWG Giocare da grandi, per sottolineare alcune questioni centrali sul tema della regolamentazione del gioco d’azzardo in Italia. Le sue osservazioni si concentrano su un punto critico: l’apparente disparità di trattamento tra il gioco online, oggetto di riforme rapide e incisive, e il gioco fisico, bloccato da problematiche regionali e locali.
Il gioco online e il rischio sottovalutato
De Bertoldi ha evidenziato come il gioco online rappresenti il pericolo maggiore in termini di potenziale dipendenza e mancanza di controllo, una realtà ben nota anche grazie alle analisi di settore. Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, le riforme si sono concentrate prevalentemente sull’online, lasciando il gioco fisico in uno stallo normativo.
“L’online è stato affrontato in modo così affrettato,” ha dichiarato il deputato, “che mi sorgono dei dubbi. Non voglio pensar male, ma qualche perplessità rimane.” Ha poi espresso preoccupazione per le conseguenze di questa scelta, sottolineando che il gioco fisico, essendo più controllabile, offre strumenti migliori per prevenire le degenerazioni patologiche.
Le difficoltà del gioco fisico: il nodo regionale
Un punto centrale dell’intervento è stato il riferimento ai problemi strutturali che affliggono il gioco fisico. Le competenze delle regioni, le normative locali frammentate e le discrepanze tra territori sono stati indicati come i principali ostacoli. De Bertoldi ha sottolineato che, se ci fosse stata la volontà politica, queste problematiche si sarebbero potute affrontare con maggiore efficacia.
Tra le soluzioni proposte, il deputato ha suggerito di utilizzare la leva fiscale per coinvolgere maggiormente gli enti locali, permettendo loro di compartecipare ai proventi fiscali derivanti dal gioco. Questo approccio, secondo de Bertoldi, avrebbe potuto mitigare l’atteggiamento di contrasto degli enti locali, spesso alimentato da motivazioni populiste o demagogiche, e favorire una riforma più rapida ed efficace del gioco fisico.
Il ruolo della politica: guardare al lungo termine
De Bertoldi ha concluso il suo intervento richiamando il ruolo fondamentale della politica nel tutelare il gioco legale. “Tutelare il gioco legale significa combattere le mafie, l’illegalità e il riciclaggio,” ha affermato. Ha inoltre sottolineato come la regolamentazione del gioco legale sia essenziale per limitare i fenomeni di dipendenza patologica, pur riconoscendo che queste problematiche non possono essere eliminate del tutto.
Facendo riferimento ai valori di Alcide De Gasperi, ha ribadito che la politica deve guardare al medio e lungo termine, mettendo da parte il calcolo elettorale a breve termine. “Un politico che sostiene il gioco legale potrebbe perdere consensi immediati, ma deve avere il coraggio di metterci la faccia e pensare all’interesse della collettività.”
Un appello alla politica
L’intervento di Andrea de Bertoldi si conclude con un invito a intraprendere un percorso che punti su un gioco sano, pulito e legale, come elemento centrale per il bene dello Stato e della società. “Credere nel gioco legale,” ha affermato, “significa credere nell’interesse dello Stato e della collettività.” Un messaggio chiaro, rivolto a tutte le forze politiche, affinché si lavori insieme per una regolamentazione equilibrata e responsabile del settore.