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Webinar I-Com, Osborn (Direttore Area Salute): “Il gioco un settore che continua a crescere”

“Il gioco è un settore che continua a crescere e lo fa in maniera importante. Le tendenze post pandemiche evidenziano questo. Il settore ha ormai raggiunto il 6% del Pil nazionale come valore complessivo. La grande crescita riguarda soprattutto il contributo che il gioco garantisce all’erario, parliamo di oltre 11 miliardi per le casse dello Stato. Come noto c’è stato il boom del gioco online, ma anche il fisico registra crescite importanti ed è proprio questo che contribuisce maggiormente alle entrate dello Stato, soprattutto con gli apparecchi. Parallelamente cresce purtroppo anche il gioco illegale, che si stima sia più che raddoppiato dal periodo pre Covid ad oggi, con valori sommersi tra i 20 e i 25 miliardi”.

Lo ha detto Thomas Osborn (in foto), Direttore Area Salute I-Com, intervenendo al Webinar “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, organizzato da I-Com – Istituto per la Competitività in collaborazione con IGT.

“La seconda parte dello studio si focalizza sulla fiscalità. Le misure fiscali negli anni sono state modificate più volte, in modo non sempre coerente. Ci sono stati tanti interventi sulle aliquote, che hanno registrato importanti aumenti, portando il settore italiano dei giochi ad essere tra i più tassati in Europa. In generale si è potuto appurare che aumentando il peso della fiscalità non diminuisce la domanda di gioco, che invece tende a traslare verso l’illegalità. La novità di quest’anno è il riordino, che comporta spunti importanti sulla fiscalità. In particolare è stata evidenziata l’importanza che il gioco ha per le casse dello Stato, ma si sono un po’ perse le buone intenzioni iniziali. Ad esempio c’è il nodo con le Regioni inerente il gioco fisico, che ha portato e sta portando al ricorso alle proroghe, che negli ultimi anni sono state tante. Ogni anno assistiamo a questi rinvii che creano incertezza non solo dal punto di vista degli investimenti, ma su tutto l’ecosistema del gioco. Le proroghe per il 2024 sono ormai necessarie e risulta comunque apprezzabile la scelta di effettuarle, purchè queste siano funzionali alla conclusione di un accordo tra Stato, Regioni e Comuni da raggiungere entro il 2025. In attesa di un complessivo riordino dell’intero comparto è auspicabile che il legislatore tenga conto degli effetti derivanti dalle proroghe concessorie anche al fine di definire un nuovo quadro fiscale orientato all’incremento delle finanze pubbliche, alla stabilità regolatoria e quindi a un’attualizzazione idonea del valore dei diritti delle concessioni da mettere a gara”, ha concluso Osborn.

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