“È facile pensare al settore dei giochi come una sorta di bancomat della politica a cui attingere quando serve, ma questo non è possibile e un principio che è stato ribadito dal legislatore è il rispetto di una stabilità della fiscalità almeno per l’intero periodo concessorio. Si tratta di un principio già applicato in fase di rinnovo delle concessioni dell’online e che non può essere non rispettato, se non con il rischio di dover rimettere tutto in discussione. Come si diceva sul gioco online è difficile pensare che si possa intervenire sulla fiscalità, forse nel caso specifico di qualche singolo gioco, magari ci abbiamo anche pensato, ma è impossibile pensare di cambiare in maniera significativa la fiscalità prima della gara, ma anche dopo, perché il settore è a rischio di illegalità. In questi mesi abbiamo inibito il doppio dei siti che rispetto all’anno scorso, più ne chiudiamo, più ne nascono. Oggi la tecnologia ci permette di adottare soluzioni diverse ed innovative per contrastale l’illegale, vedremo cosa sarà possibile fare. Non vedo margini per intervenire sulla tassazione sul gioco online, ma non ne vedo nemmeno sul gioco fisico, anzi, a nostro parere, sarebbe il caso non di aumentare ma di diminuire la tassazione del settore degli apparecchi. Il settore apparecchi è un settore vitale, un settore sicuramente più importante dal punto di vista dei ricavi erariali e sta purtroppo lentamente diminuendo per una serie di fattori, anche per fattori fiscali soprattutto, perché il payout delle slot machine non è in linea con quello degli altri giochi. Altri giochi hanno un payout più elevato e quindi c’è un impatto sostitutivo anche verso le slot offerte online.Già in passato a fronte di diminuzione della fiscalità si è ottenuto un sostegno ad alcune offerte di gioco, vedi il caso del bingo, ma noi troviamo delle difficoltà oggettive a confrontarci anche all’interno del MEF sui numeri, nel senso che a volte purtroppo altre logiche prevalgono sul quello che potremmo definire un approccio industriale alla questione fiscalità”.
Lo ha detto Mario Lollobrigida (in foto), Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, intervenendo al Webinar “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, organizzato da I-Com – Istituto per la Competitività in collaborazione con IGT.
Nella proposta del Mef per un accordo territoriale con gli enti locali “siamo intervenuti a 360°. In particolare sul tema delle distanze, dei punti sensibili e degli orari. I luoghi sensibili devono essere limitati e delineati in maniera razionale, serve poi un sistema di distanze univoco a livello nazionale e lo stesso deve valere per gli orari. Questi ultimi sono anche più penalizzanti, perchè vengono decisi da ordinanze comunali, cambiano da un momento all’altro e non sono sostenibili da alcune tipologie di esercizi, ad esempio quelli specializzati. Bisogna trovare un accordo con regole certe su tutto il territorio nazionale”, ha concluso Lollobrigida.