“Evidentemente ci sono dei temi che assumono in questa cornice una certa priorità e che sono poi legati a tutti quegli aspetti direttamente legati alla tutela del giocatore, alla tutela del consumatore che fruisce i servizi di gioco e quindi che poi sono anche legati alle varie iniziative legislative in corso e a temi che già in passato abbiamo trattato legati al registro di auto esclusione, sul tema dell’anonimato dei giocatori”.
Lo ha detto Raffaella Grisafi (in foto), Vicepresidente Konsumer, intervenendo al Webinar “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, organizzato da I-Com – Istituto per la Competitività in collaborazione con IGT.
“Questo fenomeno – ha proseguito – è sempre più crescente e quindi ne sono fortemente convinta e ne è fortemente convinta Konsumer non c’è un tema reputazionale, non c’è la questione di demonizzazione del gioco, c’è la questione di un approccio semantico corretto che permetta di spostare il focus tra falsi miti o comunque aspetti che sono almeno a mio avviso residuali rispetto ad altri che invece devono avere la priorità; la priorità è quella di un sistema – diceva bene il dottor Baretta – che sia organizzato e coeso in maniera tale da segnare un upgrade anche su come l’impresa e il mondo dell’impresa in questo senso si colloca. Solo una piccola riflessione, ascoltando proprio la relazione dell’intervento del dottor Fanelli rispetto al ruolo che in questo caso può svolgere la fiscalità, è evidente che ci siamo dei temi su cui c’è bisogno ancora di insistere sugli sforzi che le imprese devono fare con strategie che al di là del posizionamento sul mercato tengano conto di tutte quelle che sono le esigenze dei consumatori giocatori di cui abbiamo parlato già in passato e che devono partire da iniziative degli operatori, quindi da iniziative anche di natura tecnica e tecnologica. C’è un aspetto però che mi ha colpito rispetto a quello che diceva il dottor Fanelli, aumentare la tassazione non serve in questo settore in generale, mi ha un po’ fatto ripensare anche nell’ottica della tutela del consumatore, del cliente giocatore e qui aggiungo quanto è già stato detto anche poi da successivi interventi su quella che forse è una necessità anche in questo ambito di una visione di insieme.
C’è una comunicazione della missione europea sulla fiscalità, sulla tassazione delle imprese per il ventunesimo segolo che sottolinea l’importanza di utilizzare la fiscalità come strumento di correzione e quindi la riflessione che volevo fare con voi quest’oggi alla luce appunto quello dell’osservazione del dottor Fanelli è che se non sia necessaria integrare tutta la riflessione che è stata fatta fino ad ora anche nella prospettiva di forme di scelte fiscali che tengano conto della potenzialità di influenzare i comportamenti delle imprese. Una tassazione comportamentale, delle forme di tassazione che vadano ad orientare le scelte delle imprese anche al raggiungimento di determinati obiettivi di tutela del giocatore finale e magari vadano a premiare quei soggetti che adottano iniziative anche con il supporto degli strumenti tecnologici che in qualche maniera prevengano determinate derive del gioco e abbiano una funzione di tutela e di assistenza.
L’idea che volevo condividere con voi è proprio quello di utilizzare strumenti che già esistono, compresa la fiscalità, proprio per incoraggiare delle scelte sostenibili delle imprese dove la sostenibilità è data proprio da un gioco che sia in qualche maniera protettivo e vada a supplire a quelle che sono evidentemente delle carenze che il giocatore oggi ha in termini di informazione, capacità di provvedere ad autotutelare i propri interessi quindi quello di immaginare appunto una visione di insieme che al di là del dato meramente fiscale.
Gli ultimi due punti che volevo condividere con voi sono continuare a non sottovalutare il contributo che questo settore può dare nell’elaborare e fornire dati che possano servire a sviluppare politiche di tutela della clientela e scelte anche in termini proprio di innovazione tecnologica. Rimango convinta del fatto che sia un settore strategico, dal punto di vista dei numeri e dal punto di vista delle risorse, dal punto di vista delle infrastrutture tecnologiche, per elaborare anche in maniera congiunta dati che possano essere utili poi ad orientare anche le scelte degli interventi.
Ultimo punto e questo è tipico della nostra tradizione e riprendo proprio uno degli aspetti del dottor Barretta quanto sottolineava la necessità di in qualche maniera investire sulla regolamentazione, sulla necessità di potenziare una regolamentazione necessaria soprattutto là dove si decida di investire ulteriormente in intelligenza artificiale in questo settore.
Continuo a ribadire l’importanza di affiancare alla regolazione e gli interventi legislativi tradizionali le iniziative di autoregolamentazione da parte del settore”.