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Webinar I-Com, Fanelli (già direttore giochi ADM): “Giochi, puntare su innovazione e incremento costi di ingresso concessione”

“Allora il primo aspetto che segnalerei è l’aspetto legislativo, il fatto che sia stato dedicato un titolo espressamente al gioco, dà comunque il segno che in questo momento non è un argomento tabu, anzi un argomento che va discusso nelle serie competenti, comunque c’è una certa sensibilità dalla parte della politica per il settore del gioco, e questo è molto positivo”.

Lo ha detto Roberto Fanelli (in foto), già Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, intervenendo al Webinar “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, organizzato da I-Com – Istituto per la Competitività in collaborazione con IGT.

“Il primo punto – ha proseguito Fanelli – è quello di risolvere il problema territoriale, cioè questo contrasto che c’è fra alcune disposizioni di caratteri locale e regionale che impediscono o comunque rendono molto difficoltoso installare i punti di gioco fisici.

Proprio sulla fiscalità, ci accorgiamo che dal gioco fisico arrivano tre quarti del gettito complessivo, cioè il 73% del gettito complessivo deriva da apparecchi lotto e lottierie, il gioco online che come raccolta è il doppio degli apparecchi e produce un gettito importante di circa un miliardo e mezzo. Se andiamo a confrontare la raccolta del gioco online e la raccolta degli apparecchi vediamo che c’è una sproporzione evidentissima: noi abbiamo 80 miliardi anche di più di gioco online che da un miliardo e mezzo e 34-35 miliardi di raccolta dagli apparecchi e oltre 5 miliardi di gettito.

Secondo me bisognerebbe puntare su alcune idee che possono essere create, possono essere discusse o anche criticate, però per esempio le innovazioni di prodotto che restano nell’ambito dello stesso gioco danno opportunità diverse. Il gioco è un prodotto particolare che richiede delle modifiche e innovazioni continue altrimenti i giocatori se ne vanno.

Quindi l’innovazione di prodotto serve a mantenere il gioco ai livelli attuali e pertanto soprattutto per il gioco fisico.

Quindi innovare un prodotto, pensare a modalità di tassazione diverse anche a livello sperimentale e pensare come è stato fatto il gioco online, a puntare di più all’incremento dei costi di ingresso nella concessione, che per gli operatori sono investimenti e non sono costi d’esercizio, quindi un incremento del costo di ingresso nella concessione riducendo però proporzionalmente o comunque non aumentando l’imposta sul gioco”.

Redazione Jamma
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