Il 18 gennaio 2025, a Cetona (Siena), si è tenuto un importante dibattito sul tema “Il gioco pubblico in Italia e la salute socio sanitaria”, che ha visto la partecipazione di figure istituzionali, tecniche e professionali. L’incontro si è concentrato su temi cruciali come il gioco responsabile, il riordino normativo e la necessità di affrontare le problematiche territoriali legate al gioco d’azzardo.
Il sindaco di Cetona, Roberto Cottini, ha aperto i lavori sottolineando la complessità del fenomeno: nel 2024, un terzo degli italiani ha partecipato a forme di gioco d’azzardo, con circa 1,5 milioni di individui classificati come giocatori problematici. Cottini ha ribadito l’importanza della prevenzione come strumento per evitare l’evoluzione verso patologie più gravi: “Il primo passo è riconoscere l’esistenza di un problema senza vergogna”.
Michele Angiolini, presidente di SdS Amiata Senese Val d’Orcia Valdichiana Senese, ha evidenziato gli sforzi delle amministrazioni locali nel limitare l’impatto negativo del gioco d’azzardo, come l’introduzione dei distanziometri e le limitazioni rispetto a luoghi sensibili. Tuttavia, Angiolini ha ricordato che le misure fisiche non bastano a fronteggiare la crescente diffusione del gioco online.
Niccolò Volpini, vicepresidente della stessa SdS, ha sottolineato l’urgenza di un approccio coeso tra territori, poiché il gioco d’azzardo patologico è una problematica trasversale che coinvolge tutti.
Marco Becattini, direttore dell’area dipendenze della USL Toscana sud-est, ha definito la dipendenza da gioco una “grande problematica” che richiede sensibilità e determinazione. Ha ricordato che l’indebitamento generato non colpisce solo i giocatori, ma anche le loro famiglie. Becattini ha espresso fiducia nella possibilità di guarigione, pur sottolineando la necessità di una rete di supporto costante per prevenire ricadute.
Secondo Giovanni Martinotti, psichiatra e docente di psichiatria, la gestione del problema dipende dalla capacità di distinguere le diverse tipologie di gioco e di giocatori, oltre che dalla scelta di strategie equilibrate. Martinotti ha messo in discussione l’efficacia del proibizionismo e ha suggerito che strumenti come il registro di esclusione possano rappresentare soluzioni concrete, specialmente nell’ambito del gioco online.
Geronimo Cardia, autore del libro “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e corto circuiti istituzionali”, ha offerto una prospettiva storica sulla regolamentazione del gioco in Italia, descrivendola come “una creatura giovane”. Cardia ha evidenziato la necessità di conciliare molteplici diritti costituzionali, tra cui la tutela della salute, dell’ordine pubblico e del gettito erariale.
Secondo Cardia, le misure regionali, come i distanziometri, hanno portato più problemi che benefici: “Il 98-99% dei territori risulta inaccessibile al gioco regolamentato, con il risultato che il fenomeno si sposta online o in aree limitrofe, causando una perdita di posti di lavoro e di entrate fiscali”. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di una discussione seria e approfondita nel tavolo tecnico della Delega fiscale.
Simone Bezzini, assessore alla Salute della Regione Toscana, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di bilanciare i vari interessi, privilegiando la tutela della salute pubblica. Bezzini ha anche invitato a una riflessione sul finanziamento delle attività di prevenzione e cura, evitando di ricorrere esclusivamente al gettito derivante dal gioco d’azzardo.