Nel 2022, il settore Giochi pubblici conferma il trend positivo già avviato nel 2021. E’ quanto certifica l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la pubblicazione del Libro Blu 2022.
Si registra un incremento di tutte le dimensioni di gioco rispetto all’annualità precedente: 22,39 per cento per la Raccolta, 20,91 per cento per le Vincite, 31,56 per cento per la Spesa e 33,40 per cento per
Le entrate erariali del settore Giochi, che costituiscono l’ammontare totale dell’imposizione fiscale e del differenziale residuale tra Raccolta, Aggi e Vincite dei giochi che entrano nelle casse pubbliche, sono pari a 11,22 miliardi di euro per il 2022. Il risultato è aumentato del 33,40 per cento rispetto al 2021.
L’abbandono delle restrizioni che hanno caratterizzato gli anni pandemici ha dato una spinta propulsiva alla ripartenza dell’intero settore dei Giochi.
In particolare, l’incremento del dato relativo alla raccolta è riconducibile ad un ritorno alle postazioni di gioco fisiche.
Tra il 2021 e il 2022 il rapporto tra Vincite e Raccolta è di poco diminuito passando dall’86,08 per cento del 2021 all’85,03 per cento del 2022. Tale dato è giustificato da un ritorno degli utenti al gioco fisico degli apparecchi da intrattenimento con payout meno remunerativi rispetto ad altre tipologie di gioco.
Il rapporto tra Erario e Raccolta è invece aumentato dal 7,56 per cento registrato nel 2021 all’8,24 per cento del 2022, dato sul quale incide un netto ritorno all’utilizzo degli apparecchi da intrattenimento, assoggettati ad un maggior prelievo erariale.
Contributo all’erario delle varie tipologie di gioco
Analizzando il contributo all’Erario delle diverse tipologie di gioco fisico e a distanza, nel 2022, si evidenzia come il settore degli apparecchi da intrattenimento (AWP, VLT e Comma 7) rappresenti il 54,77 per cento degli introiti statali provenienti dal settore.
Seguono i Giochi numerici e le Lotterie che rappresentano il 31,98 per cento del gettito erario per la parte Giochi e ricomprendono al loro interno i “Giochi numerici a totalizzatore”, le “Lotterie”, il “Lotto” e gli altri giochi numerici a quota fissa (“10 e Lotto” e “Million Day”).
All’interno di questa categoria, il 46,64 per cento dell’erario è attribuibile alle “Lotterie”, il 32,92 per cento dal “Lotto” e il 20,44 per cento dai “Giochi numerici a totalizzatore”.
Le Scommesse rappresentano il 6,07 per cento del contributo all’erario e al loro interno il 96,64 per cento del totale è rappresentato dal “Gioco a base sportiva”, seguito dal “Gioco a base ippica” (2,83 per cento) e dal “Betting Exchange” (0,53 per cento).
Il restante 7,18 per cento è attribuibile ai “Giochi di abilità a distanza” per un 74,47 per cento e al “Bingo” per il 25,53 per cento.