Il gruppo del settore giochi Cirsa ha buone prospettive per quest’anno. L’azienda, di proprietà del fondo Blackstone, ha riferito nel corso di un incontro con analisti e obbligazionisti, che prevede di superare quest’anno la barriera dei 2.000 milioni di euro di ricavi e di stabilire un risultato record per l’ebitda. Queste buone previsioni rafforzano il potenziale della società catalana in un una fase molto importante, in prospettiva del possibile debutto in Borsa.
Cirsa ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un EBITDA di 165 milioni (+8,6%) e prevede di conseguire nel secondo un risultato compreso tra 168 milioni (+6%) e 172 milioni (+9%). Con questo avvio, la società presieduta da Joaquim Agut prevede di raggiungere entro la fine dell’anno un range compreso tra 680 e 710 milioni di EBITDA. Queste cifre rappresentano un aumento dell’8% e del 13% rispetto al risultato operativo del 2023.
Agli investitori Cirsa ha sottolineato la diversificazione del business con i risultati del primo trimestre. La Spagna rappresenta il 41% del reddito, seguita da Italia (27%), Panama (9%), Messico (8%) e Colombia (7%), tra gli altri. I casinò rappresentano il 47% del fatturato, mentre le slot machine in Spagna rappresentano il 27%, quelle italiane rappresentano il 5% e le scommesse online il 10%.
Il fatturato del gruppo catalano sarà compreso tra 2.110 milioni (+6%) e 2.160 milioni (+8%) nel 2024. La leva finanziaria sarà ridotta a livelli considerati normali, come 3,6 volte o 3,8 volte l’ebitda. L’ obiettivo del flusso di cassa operativo rimane pari al 50% dell’EBITDA.
Nel corso della seduta londinese i vertici di Cirsa hanno riferito del possibile debutto in Borsa. “Oggi la quotazione in borsa resta un’opzione. Le possibili date dipendono dalle condizioni di mercato per garantire una valutazione ottimale della società”.
