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A Piazza Mastai si torna a parlare di Poker online e liquidità condivisa

Dopo più di cinque anni dalla firma dello storico accordo tra quattro regolatori del gioco europei a cui in Italia non ha mai fatto seguito una implementazione della norme, si torna a parlare di liquidità internazionale per il poker online.

Secondo quanto Jamma è in grado di riferire in questi giorni, con la ripresa dell’attività autunnale la Direzione giochi dell’Agenzia Dogane e Monopoli ha tenuto una seri di incontro con realtà del settore del gioco, anche alla luce delle proposte formulate dal regolatore e inviate al Mef in materia di riordino del settore.

E proprio in questi giorni, a distanza di qualche anno dall’avvio del confronto tra il regolatore italiano (ADM) e gli omonimi di Francia, Spagna e Portogallo, l’idea torna sul tavolo dei ‘decisori’, proprio quando si parla del possibile nuovo bando per le concessioni in online.

Era il luglio 2017 quando, dopo diversi incontri nei quali si era parlato di questioni tecniche e burocratiche, l’Italia firma l’accordo con altri paesi per la liquidità condivisa. Pochi mesi dopo, alla vigilia della pubblicazione del documento di manovra finanziaria, alcuni esponenti dell’allora maggiornanza di governo esprimono forti perplessità sull’opportunità dell’ingresso dell’Italia nel sistema di liquidità internazionale nell’ambito del gioco online. All’inizio del 2028 Francia e Spagna sanciscono l’avvio delle oprazioni che di fatto fondono i mercati del poker online: i giocatori possono così ‘incontrarsi’ con quelli dell’altro Paese allargando così la base degli utenti.

Alcuni mesi dopo viene annunciato l’ingresso ‘tecnico’ del Portogallo. All’appello manca solo l’Italia dove, secondo qualcuno, allo scetticismo di alcuni politici si associa la contrarietà di alcuni operatori italiani per ragioni di carattere commerciale. Le vicende, o vicessitudini, di natura politica, fanno il resto. L’idea di attuare quel famoso accordo si perde tra le tante altre emergergenze che il mercato si trova ad affrontare. Fino a questi giorni quando alcuni esperti del settore che da anni operano sul mercato come consulenti di realtà imprenditoriali dell’online hanno la possibilità di portare la loro esprienza e alcune proposte all’attenzione della Direzione dell’ADM.

Redazione Jamma
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