Venezia. In arrivo da Roma il via libera alla cessione di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera

(Jamma) Dovrebbe arrivare a giorni, dal Ministero degli Interni, il via libera alla gara per la cessione della gestione ai privati di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera. «Lo stiamo aspettando da un momento all’altro, e per noi è fondamentale per l’equilibrio del bilancio 2013», conferma il vicesindaco e assessore al Bilancio Sandro Simionato e anche alla casa da gioco. Si attende l’ormai famoso “pezzo di carta” liberatorio, dopo che già verbalmente soprattutto al sindaco Giorgio Orsoni nei suoi incontri romani, è stato già assicurato da tempo che non ci sarebbero ostacoli all’indizione del bando.

Il bando pubblico prevede la cessione ai privati della nuova società del gioco che avrà in concessione per vent’anni la gestione dei Casinò di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera. Il lavoro svolto dall’Advisor Kpmg è stato infatti ritenuto soddisfacente dal sindaco Giorgio Orsoni e dall’assessore alle Aziende Antonio Paruzzolo e così le possibili valutazioni della casa da gioco, per cui Ca’ Farsetti procederà senz’altro con l’indizione della gara per la cessione della nuova società del gioco, dopo il via libera che dovrà dare il consiglio comunale.

Si tratterà poi di valutare se arriveranno offerte congrue dal mercato e solo sulla base di esse si deciderà se andare avanti con la privatizzazione oppure no. Certamente, se l’esito sarà soddisfacente, per il Comune sarebbe un obiettivo importante perché consentirebbe di riassestare il bilancio e rientrare anche pienamente per il prossimo anno nei parametri del Patto di stabilità, dopo i tormenti del bilancio dell’anno appena concluso.

Il “pacchetto” predisposto dall’advisor Kpmg prevederebbe orientativamente un introito immediato di circa 350 milioni di euro per Ca’ Farsetti, più circa 17 milioni di euro annui di affitto per un ventennio per l’uso delle due case da gioco, ma le ultime indicazioni provenienti da Ca’ Farsetti farebbero prevalere l’ipotesi di “spalmare” il bonus iniziale su due o tre anni proprio per garantirsi sul prossimo rispetto del Patto di Stabilità e anche per non incorrere in eventuali penalizzazioni.