Sassari. Protocollata mozione contro le slot machine

(Jamma) Una mozione che impegna il consiglio comunale, il sindaco e la giunta di Sassari ad approvare misure concrete per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo nei locali pubblici, cioè le slot machine.

La mozione è stata presentata ieri nella sede della sezione “Frantziscu Cillocco” dal consigliere del gruppo misto Isidoro Aiello e da Maria Borghesi del movimento indipendentista. Una mozione che Isidoro Aiello ha deciso di protocollare «perché condivido completamente il suo contenuto. Questa è una tassa sulla disperazione, che colpisce soprattutto le fasce sociali più deboli e in un momento di grandi difficoltà economiche per la stragrande maggioranza dei cittadini. Credo che il sindaco, in qualità di massimo responsabile della salute dei cittadini debba assumere iniziative concrete contro il gioco di azzardo, diventato la terza dipendenza patologica dopo alcol e droga. Senza dimenticare poi, – ha aggiunto Aiello -, che il fiume di denaro che passa per le macchinette mangiasoldi contribuisce ad alimentare la criminalità organizzata».

Per Maria Borghesi, la mozione già protocollata lo scorso 30 ottobre è stata la naturale conclusione «di una campagna avviata la scorsa estate, quando abbiamo preparato un dossier sul fenomeno della slot machine, in città una ogni 70 famiglie, in tutto 1780 slot che fagocitano 70 milioni di euro all’anno, 550 euro pro capite, neonati compresi».

Impossibile vietare il gioco d’azzardo ma i comuni hanno la possibilità di operare su altri fronti. Che vengono suggeriti nella mozione: la prevenzione attraverso un’attenta campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole «come quella che abbiamo avviato nel liceo “Castelvì con l’associazione Aziru e con la collaborazione delle autorità scolastiche – ha detto Maria Borghesi – mentre sul piano operativo si possono imporre misure restrittive per quanto riguarda la vicinanza delle scuole o dei centri di aggregazione sociale. Inoltre il comune potrebbe studiare sgravi fiscali a favore dei locali pubblici che rinunciano alle slot machine e realizzare un dossier con l’elenco degli esercizi che fanno a meno delle macchinette mangiasoldi. Magari proponendo poi campagne positive nei loro confronti. Noi lo abbiamo già fatto e sono 40 i locali che possono esporre l’adesivo “in questo locale non verrai dissanguato”.