Giunto alla 57a edizione, il Rapporto Italia di Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase congiunturale che stiamo vivendo. Nella parte, La società italiana al 2023, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno, l’economia in rallentamento dopo la fine dell’espansione monetaria, i nuovi fermenti e le inquietudini, fino a delineare il ritratto di una società di sonnambuli, ciechi dinanzi ai presagi. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.
Un accenno anche al settore giochi per cui Censis ha elaborato in passato un report in collaborazione con Lottomatica.
Nello studio, dal respiro molto più ampio dedicato alla società italiana e alle sue dinamiche più significative, viene sottolineato che 2020 la raccolta del gioco nella modalità a distanza ha superato quella del gioco terrestre. Il 26,5% degli italiani gioca anche o esclusivamente online (l’8,1% lo fa regolarmente).
Per il 91,3% degli italiani, come rilevato nelle precedenti ricerche, spetta allo Stato regolare e gestire il gioco legale a tutela della collettività.
L’87,7% della popolazione ritiene che il rispetto delle regole e la tutela dei consumatori dipendano dall’affidabilità dei concessionari che gestiscono i giochi per conto dello Stato. L’86,8% pensa che sia importante che i gestori dei luoghi del gioco legale siano formati per sensibilizzare le persone al gioco responsabile. L’attività online però ha reso più difficile il contrasto del gioco illegale. Nel 2022 i controlli delle autorità hanno portato alla chiusura di 261 siti web.(nella foto GIORGIO DE RITA CENSIS, RENATO BRUNETTA CNEL, MASSIMILIANO VALERII CENSIS)