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Gioco illegale, Turchi (ADM): “Giro d’affari di circa 20 miliardi annui”. Vinciguerra (GdF): “Numerose connessioni con il riciclaggio”

“Secondo le ultime stime il giro d’affari complessivo del gioco d’azzardo legato all’illegalità è nell’ordine di 20 miliardi di euro annui, di cui circa il 20/30% deriva dal settore delle scommesse. L’attività di controllo del settore è quindi importante per cercare di ricondurre nel mercato del gioco legale le quote di raccolta ad esso sottratte. Nel primo semestre 2024 il trend delle scommesse è in leggera crescita rispetto ai valori registrati nel biennio precedente, con un livello di raccolta di oltre 10 miliardi di euro, di cui circa 9 sono stati restituiti ai giocatori in vincite e circa 300 milioni sono stati versati all’Erario”. Lo ha detto Luca Turchi, direttore dell’Ufficio controlli giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in un’intervista a Il Sole 24 ore.

L’azione di contrasto alla criminalità e alle giocate clandestine resta uno degli obiettivi centrali dell’amministrazione finanziaria. Il successo è legato a un’attività di controllo svolta – spiega ancora Turchi – con il “costante coinvolgimento della Guardia di Finanza, nonchè nella cornice offerta dal ‘Comitato di alta vigilanza per la prevenzione e repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori’ (cosiddetto ‘Copregi’) e dalle altre forze di polizia”. Un’azione mirata – aggiunge Turchi – anche grazie “alla condivisione tra funzionari e finanzieri delle banche dati e dell’analisi delle stesse al fine di organizzare controlli mirati che non vadano a incidere sull’operatività del soggetto controllato. Alla luce del continuo sviluppo del gioco a distanza, l’amministrazione e la GdF hanno posto sempre più attenzione all’analisi della rete Internet e dei suoi dati per reprimere quei soggetti che, privi di concessione, raccolgono gioco illegale”. Basti pensare che nella prima parte del 2024 sono stati individuati e oscurati dall’Agenzia circa 500 siti Internet che – ricorda ancora Turchi – offrivano “gioco non autorizzato dallo Stato italiano gestito da società principalmente ubicate in paradisi fiscali. Per la regolamentazione e il controllo del mercato del gioco – secondo Turchi – è fondamentale possedere tecnologie adeguate e le capacità per utilizzarle”. Adm ha chiestro al proprio partner tecnologico Sogei di accompagnarla con attività di reingegnerizzazione dei processi, che coinvolgano anche il settore delle verifiche e dei controlli. “Un settore di possibile evoluzione – conclude Turchi – è quello del metaverso derivante dagli sviluppi dell’industria del gaming. Con il metaverso possono essere integrate nuove tecnologie come blockchain, Vpn e visualizzazione in 3D, che possono generare sull’utenza un’esperienza sensoriale molto coinvolgente. Questo approccio deve assolutamente essere produttivo per garantire i principi di tutela della fede pubblica previsti dalla normativa”.

Il Generale Luigi Vinciguerra, a Capo del III reparto operazioni del comando generale delle Fiamme Gialle, anche lui intervistato da Il Sole 24 Ore, ha approfondito il tema del riciclaggio: “L’esperienza operativa maturata dalla Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti riguardanti il comparto dei giochi e delle scommesse ha fatto emergere numerose connessioni tra gioco illegale e riciclaggio. Le modalità con cui si realizza il riciclaggio si fondano su tre momenti essenziali: il ‘placement’, in cui il denaro di provenienza illecita viene inserito all’interno del circuito legale; il ‘layering’, attraverso il quale, con una serie di operazioni, viene ostacolata l’identificazione della provenienza delittuosa dei fondi; l”integration’, in cui avviene la reintroduzione della ricchezza ‘ripulita’ nell’economia reale. Il gioco illegale rappresenta uno strumento sia di placement che di layering. Infatti, il profitto illecito può essere facilmente immesso nel circuito dei giochi in ragione dell’ingente raccolta di denaro che caratterizza il settore (pari a 136 miliardi di euro nel solo 2022). Questo denaro, una volta ‘giocato’, assume un’apparente veste di liceità sotto forma di ‘vincita’, anche allontanando il ‘vincitore’ dall’origine illecita della provvista. Per ostacolare l’individuazione della provenienza delittuosa, il giocatore ricorre alle operazioni di layering. Tra le tecniche di stratificazione più diffuse in questo ambito, a mero titolo esemplificativo, occorre menzionare: le cosiddette ‘combine’, volte a eliminare o ridurre il fattore di rischio a un margine accettabile quale ‘costo’ del riciclaggio; l’intestazione di sale da gioco e punti di scommessa a ‘teste di legno’, al fine di celare la compartecipazione di soggetti affiliati alla criminalità comune e/o organizzata; il drenaggio di denaro ‘sporco’ mediante operazioni di gioco attraverso puntate, scommesse, acquisti o cambi di fiches. Il rispetto delle regole da parte di tutti gli attori coinvolti assume, pertanto, un ruolo cruciale per scongiurare abusi e indebiti utilizzi di un comparto, quale quello dei giochi e delle scommesse, particolarmente appetibile per le consorterie criminali. L’azione di contrasto della Guardia di Finanza all’illegalità nel settore dei giochi e delle scommesse si sviluppa secondo due linee di intervento: prevenzione e repressione. La prevenzione viene garantita attraverso un capillare e costante controllo del territorio sia ‘fisico’, sia virtuale, quest’ultimo supportato da un continuo monitoraggio del web volto all’individuazione di condotte illecite e alla verifica dell’avvenuta inibizione dei siti di gioco non autorizzati. In tale comparto, va rimarcato che al Corpo sono attribuite, in via esclusiva, funzioni di vigilanza, ai fini antiriciclaggio, sui distributori ed esercenti di gioco. Nello svolgimento dei controlli, particolare attenzione viene riservata alla salvaguardia dei consumatori. In particolare le fasce più deboli – segnatamente anziani, persone prive di un’occupazione o che affidano al gioco ogni loro aspettativa per un miglioramento delle proprie condizioni di vita – da proposte illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, privilegiando la pianificazione e l’esecuzione di attività ispettive nei luoghi e negli orari a maggior rischio, soprattutto nell’ottica della repressione del gioco minorile Per quanto concerne l’aspetto della repressione, gli illeciti che riscontriamo nel corso degli interventi assumono spesso una connotazione multiforme ed eterogenea, rendendo particolarmente proficua l’adozione dell’approccio cosiddetto ‘trasversale’ e ‘multidisciplinare’. Questo significa effettuare un’analisi critica del fenomeno illegale scoperto e valorizzare tutti i possibili profitti di interesse operativo. Le attività d’indagine, che eseguiamo in stretta sinergia con la magistratura inquirentre, sono volte a individuare regie criminali, meccanismi di riciclaggio e, soprattutto, ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati”.

Redazione Jamma
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