A partire dal 6 dicembre, la Asl di Teramo avvierà un importante servizio di supporto a coloro che affrontano problematiche legate al gioco d’azzardo. Si tratta del primo “Sportello di ascolto per il gioco d’azzardo”, una nuova iniziativa promossa dalla UOC Servizio Dipendenze Patologiche della Asl, che si inserisce nel contesto della promozione della salute e della prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, una condizione riconosciuta dal DSM-5 come una vera e propria dipendenza comportamentale.
Lo sportello, che si trova all’interno del Distretto socio-sanitario di Tortoreto (in via Isonzo), sarà attivo ogni venerdì dalle 8:30 alle 13:30, e offrirà uno spazio sicuro dove le persone potranno esprimere liberamente i propri pensieri e sentimenti legati al gioco d’azzardo, ricevendo supporto emotivo e, se necessario, venendo indirizzate verso le risorse o i servizi più appropriati per affrontare le difficoltà connesse alla dipendenza.
Questo servizio si rivolge non solo ai giocatori che desiderano chiedere aiuto, ma anche ai familiari e a chiunque voglia ricevere informazioni sul tema del gioco d’azzardo e sulle risorse disponibili. In questo modo, la Asl di Teramo intende rendere più accessibili i percorsi di assistenza per chi è colpito da questa problematica, che, purtroppo, è ancora spesso poco visibile e difficile da affrontare.
Maurizio Di Giosia, direttore generale della Asl, ha sottolineato l’importanza di questo servizio, dichiarando: “Questo è il primo Sportello di ascolto che apriamo per il gioco d’azzardo, ma a breve ne seguiranno altri in modo da coprire l’intero territorio della Asl. Siamo consapevoli che si tratta di una problematica diffusa, anche se resta sommersa. Per questo motivo vogliamo fornire assistenza sul territorio, per rendere più facile chiedere aiuto”.
Il servizio si inserisce in un cambiamento più ampio riguardo alla gestione delle dipendenze, che negli anni è evoluta. Michela Moscone, direttore della UOC Servizio Dipendenze Patologiche, ha dichiarato: “Il Servizio delle dipendenze oggi non è più quello degli anni Settanta; include ora anche le dipendenze comportamentali, che sono sempre più diffuse. Purtroppo, ci sono ancora resistenze a rivolgersi al Serd, per cui dobbiamo ‘uscire’, andare incontro alle persone, in modo che possano chiedere aiuto”.