(Jamma) Per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo ad Alessandria è nato un vero e proprio Comitato, con il patrocinio del Comune, chiamato “Alessandria Slot Free”, sostenuto da Libera Alessandria, dalla Comunità San Benedetto al Porto e dal comitato Casale Bene Comune. Il coordinamento avrà lo scopo di battersi contro il proliferare delle slot machine nei locali alessandrini, sensibilizzando esercenti e cittadini,premiando quei luoghi che sceglieranno di rinunciare a questo introito non privo di rischi per i giocatori e di creare un circolo virtuoso fra i locali che abbracceranno scelte etiche, organizzando anche eventi ad hoc e segnalando le strutture con particolari riconoscimenti e adesivi.
Spiega Carlo Piccini, responsabile provinciale di Libera: “oggi lo Stato incassa meno di quanto ci si potrebbe aspettare, e una cifra assoluta minore rispetto a 10 anni fa, anche se i numeri di riferimento sono quintuplicati. La tassa sul poker online è ridicola, appena lo 0,6%, e i volumi di gioco sono immensi: basti pensare che la tratta ferroviaria tanto discussa Torino – Lione costerà 2,8 miliardi di euro, con un cantiere che durerà 10 anni. Questa cifra è quanto viene spesa dagli italiani per il poker online ogni tre mesi. Il gioco d’azzardo viene incentivano ma paradossalmente non è neppure una fonte di entrata sicura per lo Stato. Una grossa fetta di questo mercato è ormai legale, ma esiste anche una grande quantità di sommerso e illegalità. Bisogna poi rendersi conto che oggi i malati di ludopatia sono più del doppio rispetto ai tossicodipendenti e in cure al servizio pubblico costano di più. Ormai ci si è resi conto che, come avviene per altre tipologie di dipendenza, serviranno vere e proprie comunità di recupero. Il decreto Balduzzi – sottolinea Piccini – aveva cominciato ad affrontare con serietà il problema, ma purtroppo molta delle sue efficacia si è persa durante le modifiche introdotte in fase di dibattimento in Parlamento. C’è però ancora spazio per i comuni di ottenere qualcosa, magari consorziandosi per concordare con il Monopolio di Stato le distanze minime fra i locali, per esempio. Un altro spazio normativo riguarda il piano regionale: la Liguria ha già fatto una sua legge, altre regioni ci stanno pensando. In Piemonte siamo all’inizio di un percorso interessante, speriamo che la rete contro il gioco e le slot machine nei locali si ampli sempre più. Serve anche un impegno civico della cittadinanza. Speriamo che in tanti, capendo quali sono i rischi in gioco per la collettività, sceglieranno di premiare i bar e gli esercizi commerciali che esporranno il nostro adesivo e preferiranno prendere un caffè o fare una consumazione in un locale di dimostra maggiore attenzione civica”.
Roberto Crispino, del Comitato ‘Alessandria Slot Free’, aggiunge: “noi ci poniamo l’obiettivo di affiancare il Comune di Alessandria nella costituzione di un osservatorio cittadino per conoscere con precisione l’entità del problema. Il comitato si adopererà nel sollecitare l’amministrazione ad istituire un tavolo tecnico sui rischi e le possibili soluzioni al gioco d’azzardo.