Si è svolta ieri, martedì 25 giugno 2024, alla vigilia della Giornata mondiale contro le droghe, la conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024, inviata lunedì ai Presidenti di Camera e Senato.
Hanno partecipato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, i Ministri della Salute, Orazio Schillaci, della Giustizia, Carlo Nordio, dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e la Sottosegretaria di Stato all’Interno, Wanda Ferro.
Di seguito tutti i riferimenti al settore del gioco: “L’analisi integrata degli indicatori, diretti e indiretti, permette di identificare i terreni di più incisivo intervento – già in atto – da parte delle istituzioni: (…) il rilancio dell’attività di prevenzione, essenziale a fronte dell’aumento fra gli adolescenti del consumo di sostanze illegali e della maggiore diffusione di nuove dipendenze e comportamenti a rischio legati all’uso di Internet, al gaming e al gioco d’azzardo. (…) Oggi, nel quadro di un’analisi complessiva delle abitudini a rischio tra i più giovani, è impossibile non considerare anche i comportamenti legati all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, all’uso dei videogame e al gioco d’azzardo, ma anche al fenomeno del ritiro sociale. (…) Passando al mondo dei videogiochi, quando oltrepassa il limite di un normale passatempo, il gaming può sfociare in un comportamento a rischio, influendo negativamente sul funzionamento psicologico del ragazzo o della ragazza e producendo un impatto negativo sulle relazioni sociali e/o sul rendimento scolastico. Quasi 400mila studenti (16%) hanno evidenziato un profilo di gioco “a rischio” nel 2023, con percentuali più che triple tra i ragazzi, trascorrendo molte ore nella giornata a giocare e diventando di cattivo umore se impossibilitati a farlo. Dal 2018, questo comportamento registra valori sostanzialmente stabili. In forte crescita, invece, il gioco d’azzardo. Quasi 1milione 500mila ragazzi, pari al 59% degli studenti, afferma di aver giocato d’azzardo nella propria vita e 1milione 300mila ragazzi (53%) nel corso dell’ultimo anno. Tra i giochi maggiormente praticati ci sono il Gratta&Vinci (74%), le scommesse calcistiche (35%), altri giochi quali poker, roulette e dadi (28%) e le slot machine/videolottery (24%). Rispetto alle coetanee, i ragazzi giocano in percentuale maggiore a quasi tutti i giochi analizzati. In ascesa anche il gioco online: nel 2023 sono 270mila i ragazzi che riferiscono di aver giocato d’azzardo tramite Internet, pari all’11% della popolazione studentesca, il valore più alto mai registrato. A risultare in crescita sono, infine, anche gli studenti con un profilo di gioco “a rischio” (6,1%) e quelli con un profilo di gioco “problematico” (4,8%). Questi ragazzi presentano in percentuale maggiore rispetto ai coetanei anche altri comportamenti a rischio quali prendere in prestito denaro, rubare oggetti di valore, fare uso di sostanze. In particolare, gli studenti con un profilo di gioco “problematico” sono quasi raddoppiati nel 2023 rispetto al 2022 e raggiungono i valori più elevati mai osservati dal 2008.
(…) I Servizi per le Dipendenze offrono assistenza sia a persone con disturbi correlati all’assunzione di sostanze psicoattive sia a persone con comorbilità psichiatrica e con comportamenti additivi (come gioco d’azzardo, uso compulsivo di internet, gaming, shopping compulsivo, sex-addiction, comportamenti alimentari). Questi servizi si articolano principalmente in quattro livelli di assistenza: servizi di primo livello, servizi ambulatoriali, servizi semi-residenziali e residenziali, servizi specialistici. (…) Secondo i dati raccolti dal Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze (SIND) nel 2023, sono attivi sul territorio nazionale 570 Servizi ambulatoriali pubblici per le Dipendenze (SerD) dedicati alla cura delle persone con disturbo da uso di sostanze illegali, articolati in 614 sedi. Complessivamente il numero di servizi ambulatoriali per le dipendenze sul territorio nazionale (escluse le équipe specialistiche presenti nelle carceri) è di 1.092 unità (comprensive dei servizi dedicati all’alcologia e al gioco d’azzardo), corrispondenti a 2,9 servizi ambulatoriali ogni 100.000 residenti di età 15-64 anni.
(…) La copertura dei servizi di assistenza specifici per l’alcologia e il gioco d’azzardo è meno capillare, sebbene entrambe le tipologie di servizi siano presenti, in forma pubblica oppure gestiti da servizi del Privato Sociale, in tutte le regioni, fatta eccezione per Liguria e Abruzzo. Concentrati maggiormente nelle regioni nord-orientali, i servizi specifici per l’alcologia e per il gioco d’azzardo sono in totale 467: 194 dedicati all’alcologia e 273 al gioco d’azzardo. (…) Le tematiche maggiormente affrontate, nell’ambito dei progetti di prevenzione ambientale-universale dedicate al contesto della popolazione generale, risultano i comportamenti a rischio in generale (53%), il consumo di alcolici (52%) e il gioco d’azzardo (51%).
(…) Nell’ambito delle iniziative di prevenzione selettiva e indicata, ampio spazio è stato dedicato alle sostanze stupefacenti, tematica affrontata da tutte le regioni e province autonome che hanno riferito attività di prevenzione in questo settore, ma anche all’uso di alcolici e al gioco d’azzardo. (…) Nell’ambito della prevenzione ambientale e universale, in linea con l’anno precedente, gli obiettivi maggiormente perseguiti sono stati la sensibilizzazione dei destinatari riguardo alle tematiche del consumo di sostanze e ai comportamenti a rischio di dipendenza e la realizzazione di iniziative per il coinvolgimento dei destinatari in attività sportive, attività all’aria aperta e programmi alternativi per il tempo libero. Oltre il 60% dei progetti di prevenzione ambientale-universale si è concentrato sui comportamenti a rischio in generale e sul gioco d’azzardo, poco più della metà ha trattato il consumo di alcol e le sostanze stupefacenti.
(…) Sempre nell’ambito dello Studio conoscitivo sui servizi del Privato Sociale, i servizi hanno riferito iniziative progettuali di prevenzione nelle scuole, con una prevalenza maggiore di interventi di prevenzione ambientale e universale (67%) rispetto alla tipologia selettiva e indicata. La maggior parte dei percorsi di prevenzione sono stati realizzati negli Istituti secondari di I e II grado, sebbene una iniziativa su quattro abbia coinvolto anche le scuole primarie. L’area tematica maggiormente affrontata, in entrambi gli ambiti di prevenzione, è stato il gioco d’azzardo, a seguire le sostanze stupefacenti e i comportamenti a rischio in generale.
(…) Tramite lo studio ESPAD®Italia 202313, è stato possibile raccogliere l’informazione direttamente dalle scuole, attraverso un questionario rivolto ai dirigenti scolastici degli istituti secondari di II grado. Il 93% dei dirigenti scolastici riferisce dell’esistenza di un regolamento utile a disciplinare i comportamenti e i consumi di alcol e tabacco all’interno degli Istituti, e il 49% degli Istituti ha programmato giornate e/o attività di studio dedicate alla prevenzione del consumo di sostanze psicoattive (percentuale in crescita rispetto al 2022 e in linea con quanto rilevato negli anni pre-pandemici). L’81% ha previsto attività dedicate alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, il 46% alla prevenzione di comportamenti a rischio alla guida di veicoli, il 35% alla prevenzione del gioco d’azzardo.
(…) Il 36% delle persone in carico ai servizi è in trattamento per uso primario di cocaina/crack (prevalentemente fumata o inalata, 45%), il 23% per uso primario di alcol, il 19% per uso di oppiacei/oppioidi (prevalentemente iniettati, 62%) e il 13% per uso di cannabis. Inoltre, l’1,7% degli utenti è in carico per gioco d’azzardo e il 2,3% per altri comportamenti”.